Un clima di libertà nuova.
Un anno di svolta per la "Casa dei pensieri"
Davide Ferrari traccia il bilancio dell'edizione 2006 dello spazio culturale della Festa de l'Unità, non nascondendo la soddisfazione per "l'impresa" d'aver ottenuto, fin dalle prime sere, un grande successo di pubblico. E guarda alla Festa Nazionale del prossimo anno come ad un'occasione per Bologna di mostrare all'Italia, e non solo, la propria forza. Infine, auspica che il governo Prodi apra una nuova stagione per la libertà della cultura e l'espansione della creatività
Davide Ferrari, si è conclusa la Festa de l'Unità 2006, manifestazione durante la quale la "Casa dei Pensieri" ha proposto, ancora una volta, un ricco calendario di appuntamenti che hanno visto la partecipazione, solo per citarne alcuni, di Moni Ovadia, di Angela Staude, moglie di Tiziano Terzani, e di Dacia Maraini. Un bilancio di questa edizione?
Siamo molto contenti perché è stato un anno di svolta. Per la prima volta tutti i nostri appuntamenti, e sono stati numerosi, tredici in tutto, si sono svolti in grandi sale. Abbiamo lasciato con rammarico, ma in buone mani, la libreria, la sede dove siamo nati, e abbiamo realizzato una vasta rassegna in grandi sale. E riempire sale da 400 posti con grandi critici d'arte come Claudio Strinati, con amici come Giorgio Celli, con grandi figure come Giuliano Montaldo, fin dai primi giorni, è stata un'impresa riuscita che ci rende orgogliosi. Una nuova stagione di Casa dei Pensieri e un grazie a Lele Roveri per averci offerto spazio e ospitalità.
Quest'anno avete associato alla "Casa" il concetto di "Repubblica delle idee", Perché?
Ci piace parlare di Repubblica, nell'anno del 60° anniversario della fondazione della Repubblica democratica italiana. I valori fondativi quali la pace, i diritti umani, la dignità del lavoro, la cultura di alta qualità resa accessibile sono citati nel nostro programma grazie all'adesione e alla presenza di personalità significative di artisti, scrittori, poeti.
Il prossimo anno la Festa de l'Unità di Bologna sarà Festa Nazionale, un importante palcoscenico per la Casa dei Pensieri e per l'intera città?
Per quanto riguarda la Casa dei Pensieri, avremo tempo per discuterne. Poi, credo che le Feste Nazionali, e abbiamo cercato di dare un contributo in questo senso anche negli anni passati, debbano essere una finestra sul mondo. Quindi, da un lato occorre mostrare la grande forza di Bologna nel campo della cultura e della produzione culturale all'Italia e a livello internazionale, dall'altro portare in città esponenti importanti, non solo del dibattito politico, ma della vita letteraria, musicale e artistica dell'Europa e del mondo. Credo che sia questo l'asse, duplice, sul quale lavorare.
Qual è il vostro auspicio rispetto al Governo Prodi nel sostegno e nel rilancio della cultura in Italia?
Intanto, vorrei ricordare che tutti gli amici di questa "Repubblica delle idee", tra cui Dacia Maraini, Piera Degli Esposti, Furio Colombo, grandi poeti dal mondo come Gezim Hajdari, Marcia Theophilo, Cluadio Lolli, Philippe Daverio, e non vorrei dimenticare nessuno, sono venuti da noi come volontari.
Credo che l'abbiano fatto per amore per la Festa e per stima nei confronti di Casa dei Pensieri, ma anche perché c'è una scommessa nuova da vincere: il centro sinistra sia un momento di libertà e di espansione della creatività, dopo gli anni dell'epurazione dalla Rai e del provincialismo nei Comuni, che anche noi abbiamo vissuto nell'era di Guazzaloca.
In queste settimane si respirava una disponibilità maggiore di intellettuali importanti. Ora sta a noi, nel nostro piccolo, in particolare a chi ha maggiori responsabilità, coglierla, dare possibilità e opportunità. È un clima di libertà nuova che deve essere portato a frutto.
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