Eva Marisaldi e Mirta Carroli, presentate da Bruno Stefani.
Sabato 7 Settembre
Sala Angela Fresu
ore 21
Casadeipensieri2019
"Nel mondo di Eva"
Targa
Volponi a Eva Marisaldi
GLI
STUDI
e
L' OPERATIVITA’
Eva
Marisaldi è nata a Bologna nel 1966, dove vive e lavora.
Tra
gli artisti italiani della sua stessa generazione più apprezzati
all’estero,
diversi musei italiani e stranieri le hanno già
dedicato
una personale :
ARC
Musèe
d’Arte
Moderne de la Ville de Paris, 1993;
FRAC
Languedoc-Roussillon di Montpellier,1995;
Kunsthaus
di Essen, 1995;
Galleria
d'Arte Moderna, Bologna, 1999;
Museo
d'Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto, 2000;
Gam,
Galleria Civica d’Arte
Moderna e Contemporanea di Torino, 2002;
MAMCO
di Ginevra, 2002;
mentre
numerose sono le importanti rassegne internazionali che l’hanno
vista partecipe:
la
Biennale d’Arte
di Venezia nel 1993 e nel 2001;
Soggetto
Soggetto, Castello di Rivoli Museo d’Arte
Contemporanea, Rivoli, 1994;
L’hiver
de l’amour,
ARC Musèe
d’Arte
Moderne de la ville de Paris e PS1, New York, 1994; Manifesta, Witte
de With, Rotterdam, 1996;
Exnchanging
interiors, Museum van Loon, Amsterdam, 1996;
Fatto
in Italia, Centre d’Art
Contemporain, Ginevra e ICA Londra, 1997;
The
504 show, Braunschweig Kunsthalle, Zentrum fur Kunst, Brauschweig,
1997;
Che
cosa sono le nuvole, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo,
Guarene-Torino, 1997;
Officina
Italia, Galleria Comunale d'Arte Moderna, Bologna, 1997;
La
ville , le jardin, la memoire, Villa Medici, Roma, 1998;
Biennale
di Istanbul, 1999;
Biennale
di Alessandria D'Egitto, 1999;
la
Biennale di Lione, 2003 ;
la
Biennale di Gwangju, Sud Korea, 2004;
L'immagine
del vuoto, Museo cantonale d'Arte, Lugano, 2006;
Italian
mindscapes, Museum of Art, Tel Aviv, 2007.
LA
POETICA
Le
opere di Eva Marisaldi rivelano una personalità
complessa.
Eva si esprime attraverso un
linguaggio poliedrico, fatto di fotografie, manufatti, azioni, video,
animazioni, installazioni di favolistica evocazione e di inconsueta
finezza narrativa, alternati a tecniche di manualità
femminile
come il ricamo e di disegno; il tutto caratterizzato da una raffinata
vena narrativa che prende sì spunto dalla realtà
ma
si concentra su aspetti nascosti delle situazioni quotidiane e li
analizza facendone arte'.
E’un
processo giocoso che si addentra nella sfera della fantasia e
dell’immaginazione
e che parte dalla mente per poi dimenticarsela. Interrogandosi su
tematiche quali il dialogo e la comunicazione, Eva Marisaldi indaga
le possibilità
di
riflessione individuale e collettiva all’interno
dello spazio espositivo, rapportandosi con esso in maniera sempre
delicata ed elegante. Le sue opere di conseguenza non producono un
impatto immediato perché
i
suoi interventi sono complessi e si contraddistinguono per un
iniziale senso di spaesamento richiedendo lunghe pause di attenta
osservazione e di riflessione. Creano mondi popolati da suoni,
narrazioni, emozioni, gioco e poesia, con riferimenti al teatro, al
cinema e alla letteratura, ma anche a quei viaggi che esplorano con
curiosità
territori
lontani e complessità
dell’umana
natura.
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Mercoledì 11 Settembre
Sala Angela Fresu
ore 21
Casadeipensieri2019
“Tesoro di giganti”
"Targa
Volponi a Mirta Carroli"
Intervengono Jadranka Bentini, Sandro Malossini, Maria Luisa Vezzali
Consegna la targa Marilena Pillati
Conduce l'incontro Bruno Stefani
MIRTA
CARROLI
GLI
STUDI
e
L' OPERATIVITA’
Mirta
Carroli è
nata a Brisighella (Ra ) nel 1949,
vive
e lavora tra Bologna e Milano. Dopo gli studi Artistici: Liceo
Artistico e Accademia di Belle Arti di Bologna, insegna Discipline
Plastiche presso il Liceo
Artistico
e Didattica dell’Arte
All’Accademia
di Belle Arti della stessa città.
Ha iniziato ad esporre nel 1984 con numerose mostre personali e
collettive in Italia e all’estero
ed ha al suo attivo diverse sculture di grandi dimensioni. Nel 1999
riceve il Premio Marconi per la Scultura, dalla Università,
dalla Fondazione Marconi e dal Circolo Artistico di Bologna. Tra le
più significative mostre
collettive: le
esperienze internazionali di scultura tenute a Lubiana
e Graz
nel 1992; le nuove
Triennali d’Arte
Contemporanea di Bologna
nel 1993 1997;
le
Biennali di scultura di Gubbio
nel 1994 e nel 2005 su invito di Giorgio Bonomi e Marisa Vescovo;
quelle di Palazzo
Massari
a
Ferrara
nel 1994 e 1996. Espone nel 1994, 2003 e nel 2011 a New
York
ed è presente con una versione del menabò “Dieci nell’uno”
alla
XLVI
Biennale d’Arte
di Venezia
sezione grafica. Seguono numerose mostre
personali:
nel 2000 alla
Galleria G7 “Rilievi”
e
nel 2007 “Tribale”
alla
Galleria Plurima di Udine;
nello stesso anno è presente in Cina a Shanghai
con
sculture ed una perfomance al Mooma
di Shanghai.
Parallelamente lavora
sullo
spazio progettando numerosissime sculture
di grandi dimensioni e monumenti.
Nel 2008 progetta una mostra
antologica
nel suo paese d’origine
Brisighella con
sculture ed installazione nel territorio, per la cura di Pietro
Bellasi e Giorgio Bonomi. Nel 2009 è presente con numerose sculture
di grande dimensione a Castello
di Pergine Valsugana su
invito di Franco Batacchi . Tra le ultime mostre ricordiamo: le
collettive tenute nel Parco della Reggia
di Racconigi -“Scultura
Internazionale a Racconigi, presenze ed esperienze del passato”
a
cura di Luciano Caramel ( 2010 ); a
Rimini al Castello Sismondo - “
Progetto
Scultura”
a
cura di Beatrice Buscaroli ( 2011 ); la mostra personale a Palazzo
Schifanoia a Ferrara (2010
/2011), per la cura di Angelo Andreotti. Presenta nel 2012 i suoi
Gioielli in argento al
Museum of Arts and Design di New York;
sempre nel 2012 nella Galleria
G7
di
Bologna
presenta la mostra personale “Del
volo e del canto”.
Nel Convento
di S. Francesco a Bagnacavallo Pietro
Bellasi cura, nel 2013, una sua mostra antologica “Il
tesoro dei Giganti”.”Corpo
Cavo”
è la personale alla
Cava La Marana a Brisighella del
2014 curata da Franco Bertoni. Nel 2015 presso
il Forte Mezzacapo, Zelarino
Venezia
presenta
la mostra “Ogni
ora è Suprema”
per
ricordare la Prima Guerra Mondiale. Nel
2004 pubblica il libro-opera
“Dieci
nell’uno”Editrice
Eidos Mirano progettato e realizzato insieme alla poetessa Maria
Luisa Vezzali, mentre nel 2011 esce per le stampe “Forme
implicite gioielli di faïences/
Unearthed Shapes faïences
jewels
“ sempre
con le poesie di Maria Luisa Vezzali per la casa Editrice Allemandi
di Torino.
LA
POETICA
Da
sempre il lavoro di Mirta Carroli è legato sia allo studio dello
spazio attraverso l’indagine
storico culturale degli ambienti
nei
quali si trova ad operare, sia allo
studio di forme ancestrali, quasi primordiali, risalenti al mito,
alla vita dell’uomo
ed evocative di antiche civiltà.
E’
un’artista
bolognese
profondamente radicata nel nostro territorio sia per ragioni
anagrafiche che per formazione.
Il
suo lavoro è stato seguito con particolare interesse da critici e
curatori di grande prestigio, tra i quali: Giorgio Bonomi, Pietro
Bellasi, Enrico Crispolti, Vittoria Coen, Renato Barilli, Claudio
Cerritelli, Maria Luisa Trevisan, Marisa Vescovo, Elisa Del Prete,
Claudia Zanfi e altri ancora.
La
poetica di Mirta Carroli si incentra su un legame profondo tra
l’opera
creata e il luogo in cui l’artista
lavora, traducendosi nel suo caso in una relazione
privilegiata con l’enigma
ancestrale della terra supporto-apertura-abisso e con gli
archetipi delle civiltà
agricole.
Nell’opera
di questa artista convivono infatti poeticità
e
concretezza, ricerca e confronto con la tradizione, anime
contrapposte che attraverso la padronanza dei mezzi espressivi si
sublimano in un linguaggio unitario di evocazione.
I
materiali utilizzati sono principalmente l’acciaio
corten e il ferro, che vengono lavorati con la tecnica “per
togliere”
e “per
mettere“:
in una prima fase la scultrice toglie, cioè sfrangia, taglia,
disegna sulla lastra utilizzando il plasma; quindi, una volta
preparati gli elementi, li assembla, rapportandosi all’ambiente
circostante con la capacità
di
rispettarlo, esaltarlo e plasmarlo con lo stesso gesto.
Ne
scaturisce un discorso a volte filosofico, a volte lirico, che
utilizza l’alfabeto
primordiale della terra e del fuoco come elementi al tempo stesso
astratti e reali, concettuali e concreti.
Evolvere,
andare in profondità,
sondare nel profondo la materia, ecco i principi che sottintendono
tutta la ricerca di Mirta Carroli della quale il disegno é
parte
ideativa e progettuale fondamentale, ovvero, per dirla con Paul
Valery, “La
più ossessionante tentazione dell’intelletto”.
a
cura di Bruno Stefani per "Casadeipensieri"
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