Casadeipensieri2020 alla Festa Unità. I Premiati della Targa Volponi
La cultura è un bisogno
Edizione del trentennale
Dedicata a GREGORIO SCALISE E MICHELA TURRA
Parco Nord- 27 Agosto-21 Settembre
IL TRENTENNALE
Casadeipensieri2020 sarà la trentesima edizione della rassegna culturale internazionale che rappresenta uno degli appuntamenti più attesi dell'Estate culturale italiana.
IL TITOLO: LA CULTURA E UN BISOGNO
Il suo "titolo": La cultura è un bisogno vuole esprimere l' importanza di considerare la cultura, la scuola, il lavoro culturale essenziali alla vita di un Paese come l Italia e meritevoli di una attenzione almeno pari a quella riservata ai grandi settori dell' economia.
DEDICATA A GREGORIO SCALISE E MICHELA TURRA
Fondata per ispirazione di Paolo Volponi e da lui inaugurata nell agosto 1991, poi diretta dal poeta Davide Ferrari, quest'anno è dedicata a due figure chiave della vita poetica e letteraria, recentemente scomparse: Gregorio Scalise e Michela Turra.
Gregorio Scalise è stato uno dei maggiori poeti italiani dagli anni sessanta ad oggi (https://it.wikipedia.org/ wiki/Gregorio_Scalise). La moglie, Michela Turra, giornalista e autrice, oltre che di versi, di romanzi segnalati all'attenzione del pubblico e della critica come "Il mondo nel palazzo", ha diretto la rivista dell'associazione "Le voci della luna" che promuove il Premio Mario Giorgi.
La presenza nella rassegna per molti anni di Gregorio e Michela ha rinsaldato una loro amicizia e forte collaborazione con Casadeipensieri che oggi intitola a loro l'edizione 2020 con commozione e rimpianto.
LA TARGA RICORDO DI PAOLO VOLPONI
Un premio cresciuto negli anni che oggi è tra i più attesi nella vita culturale e sociale di Bologna e conosciuto in campo nazionale
ed internazionale.
Nel 2020 la Targa Volponi va a Romano Prodi, Alberto Bertoni, Franco Cerri,
Anna Girolomini, Valerio Varesi e Giorgio Zagnoni.
TARGA SPECIALE RICORDO DI PAOLO VOLPONI PER IL TRENTENNALE DI CASADEIPENSIERI
è nato a Scandiano, il 9 agosto 1939.
Si riprendono qui solo alcuni elementi della sua carriera di studioso. La sua vita politica e la sua attività di statista in Italia ed in Europa sono note ad ogni italiano. Iniziò i suoi studi al liceo classico Ariosto di Reggio Emilia. Dopo aver vinto una borsa di studio per il Collegio Augustinianum, si iscrisse all'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano dove si laureò poi con lode nel 1961 in Giurisprudenza, presentando una tesi sul protezionismo nello sviluppo dell'industria italiana con Siro Lombardini. Approfondì i suoi studi a Milano, Bologna e alla London School of Economics, sotto la supervisione di Basil Yamey.
Nel 1963 iniziò la sua carriera accademica come assistente di Beniamino Andreatta alla cattedra di "economia politica" della facoltà di Scienze politiche dell'Università di Bologna. Nel 1973 all'Università di Trento, il cui rettore era all'epoca il fratello Paolo Prodi[8], ha l'incarico per l'insegnamento di "Economia e politica industriale", l'anno successivo l'Università di Harvard negli Stati Uniti lo chiama come visiting professor. Come professore ordinario, tenne la cattedra di "Economia politica e industriale" all'Università di Bologna fino al 1999. È stato anche visiting professor presso lo Stanford Research Institute. Ha insegnato presso il Johns Hopkins University - SAIS - Bologna Center.
Il 6 febbraio 2009 è stato nominato professore presso l'Istituto di Studi Internazionali della Brown University.
I temi delle sue ricerche hanno riguardato principalmente lo sviluppo delle piccole e medie imprese, dei distretti industriali e la politica contro i monopoli. In un secondo momento si è anche interessato delle relazioni fra Stato e Mercato e della dinamica dei diversi modelli di capitalismo.
Fra il 1974 e il 1978 ha presieduto la casa editrice il Mulino, nel 1982 divenne direttore delle riviste Energia e L'Industria. Nel 1981 ha fondato Nomisma, una prestigiosa società di studi economici e consulenza.
Ha collaborato con i maggiori quotidiani nazionali tra cui il Corriere della Sera e Il Sole 24 ORE con numerosi articoli ed editoriali e inoltre è stato conduttore nel 1992 di una serie di trasmissioni su Rai Uno: Il tempo delle scelte, in cui teneva delle vere e proprie lezioni di economia.
Alberto Bertoni,
poeta e professore all'Università di Bologna, è nato a Modena nel 1955 . Dal 1999 insegna Lingua madre (Italiano) presso la Facoltà di Scienze della Formazione dell'Università di Bolzano, con sede a Bressanone.
Laureato nel 1979 in Lettere moderne con Ezio Raimondi, Nel 1994 e nel 1996 è stato Visiting professor presso il Department of Italian della Brown University di Providence, Rhode Island, e ha svolto diversi interventi e conferenze anche presso la Columbia University di New York e la Yale University di New Haven.
Esperto in particolare di metrica, di poesia e di narrativa contemporanee, è autore fin dal '76 di diversi saggi e recensioni per riviste quali “Lingua e Stile”, “il Verri”, “Intersezioni”, “Lettere italiane”, “Filologia e critica”, “L'immaginazione”; e per antologie, volumi di atti di Convegni, miscellanee, tra le quali spiccano le Mappe della letteratura europea e mediterranea (a cura di G.M. Anselmi, Bruno Mondadori, Milano 2001), al cui vol. III. Da Gogol' al Postmoderno ha collaborato con due corposi saggi dedicati alla letteratura italiana ed europea dopo Auschwitz e alla questione teorica non meno che storico-tipologica della poesia dialettale. Numerose, anche, sono le sue prefazioni, postfazioni, quarte di copertina a volumi di narrativa, critica e poesia.
E' inoltre autore dei volumi: Dai simbolisti al Novecento. Le origini del verso libero italiano (il Mulino, Bologna 1995, Premio Russo e Premio Croce 1996 per la critica letteraria); Una geografia letteraria tra Emilia e Romagna (CLUEB, Bologna 1997, in collaborazione con Gian Mario Anselmi); Partiture critiche (Pacini, Pisa 2000); Una distratta venerazione. La poesia metrica di Giudici (Book Editore, Castel Maggiore 2001, Premio Antonio Sebastiani 2002 per la critica letteraria); Il sosia di Providence e altri incontri fra l'Emilia e l'America (Diabasis, Reggio Emilia 2002); Montale vs. Ungaretti (Carocci, Roma 2003, in collaborazione con Jonathan Sisco); La poesia. Come si legge e come si scrive (il Mulino, Bologna 2006); dell'antologia Trent'anni di Novecento. Libri italiani di poesia e dintorni (1971-2000) (Book Editore, Castel Maggiore, BO, 2005); dell'autobiografia “a quattro mani” con Francesco Guccini Non so che viso avesse (Mondadori, Milano 2010); e del volume La poesia contemporanea (il Mulino, Bologna 2012). E' autore - infine - dei testi e della mappatura della carta del paesaggio letterario emiliano-romagnolo prodotta e realizzata nel 2002 a cura della Regione Emilia-Romagna. "Come cani alla catena", antologia della critica redatta con Alperoli e Rentocchini.
In campo poetico Alberto Bertoni ha pubblicato i libri: Lettere stagionali (Book Editore, Castel Maggiore 1996, nota di Giovanni Giudici); Tatì (ivi, 1999, omaggio in versi di Gianni D'Elia); Il catalogo è questo. Poesie 1978-2000 (Il cavaliere azzurro, Parma 2000, intervento di Roberto Barbolini); Le cose dopo (Aragno, Torino 2003, postfazione di Andrea Battistini); Ho visto perdere Varenne (Manni, Lecce 2006, prefazione di Niva Lorenzini); Ricordi di Alzheimer (Book Editore, Castel Maggiore (FE) 2008 e 2012, con una lettera in versi pavanesi di Francesco Guccini); Il letto vuoto (Aragno, Torino 2012). Del 2020 è
Le sue principali traduzioni, dall'inglese, sono raccolte in Blue and Blue (Sometti, Mantova 2000). Ha curato un'edizione dei sonetti di Shakespeare (W. Shakespeare, Sonetti d'amore, Giunti, Firenze 2012, in collaborazione con Guido Mattia Gallerani). Ed è autore delle antologie Poesia della traduzione (Sometti, Mantova 2003, in collaborazione con Alberto Cappi); e Trent'anni di Novecento. Libri italiani di poesia e dintorni 1971-2000 (Book Editore, Castel Maggiore 2005).
Sul piano dell'interazione performativa di musica e poesia, ha poi partecipato, con il poeta Enrico Trebbi e con il saxofonista e autore jazz Ivan Valentini, alla realizzazione dei CD La casa azzurra (Mobydick, Faenza 1997) e Viaggi (Arxcollana & Book Editore, Castel Maggiore 2001). In collaborazione con i musicisti Franco D'Aniello e Massimo Giuntini, dei Modena City Ramblers, è stato traduttore e interprete di Voci e suoni d'Irlanda (I Teatri di Reggio Emilia, Reggio Emilia 2001). Ed è infine autore e interprete, insieme con il sassofonista Ivan Valentini e con il pianista Michele Francesconi, del CD di musica e poesia I giorni assenti (Mobydick, Faenza 2012).
Dirige per Book Editore le collane di poesia contemporanea “Fuoricasa” e “Quaderni di Fuoricasa”, è consulente scientifico del “PoesiaFestival” di Castelnuovo Rangone e del festival “Poiesis Fabriano”. Dal 2008 al 2010, insieme con Biancamaria Frabotta, ha curato il diario critico dell'Almanacco dello Specchio Mondadori. A suo tempo ideatore e redattore delle riviste "Gli immediati dintorni" e "Frontiera", è fondatore - con Stefano Massari e Giancarlo Sissa - dell'associazione “FuoricasaPoesia”, che dal 2005 realizza sul web la rivista multimediale “Secolo Zero” e tra 2008 e 2009 ha pubblicato la rivista “land”. Successivamente, ha fondato - con Stefano Massari e con Pier Damiano Ori - l'associazione culturale e multimediale “CartaBianca” che, al lavoro editoriale sulla poesia, somma un'attenzione specifica per le arti figurative e per la videopoesia. Alcune sue poesie sono state tradotte in russo, inglese, francese, spagnolo e ceco. In particolare, nel 2012, Raquel Lanseros e Fernando Valverde hanno tradotto in spagnolo una silloge di suoi testi poetici, uscita per le edizioni del “Festival di Poesia di Granada” con il titolo El guardiàn del lugar (Antologia poetica).
Franco Cerri,
chitarrista jazz e personaggio che appartiene alla storia dello spettacolo in Italia, è nato a Milano il 29/1/1926.
La passione per la musica prende corpo a cavallo della seconda guerra mondiale e, dopo aver ricevuto in dono dal papà Mario la desideratissima chitarra, matura grazie al sodalizio con l'amico e pianista Giampiero Boneschi con il quale inizia ad approfondire la conoscenza del jazz.
Cominciata la sua carriera nel 1945, al fianco di Gorni Kramer con Bruno Martelli, Franco Mojoli, Carlo Zeme e il Quartetto Cetra, Cerri si è subito trovato nel 1949 a suonare con Django Reinhardt, la sua prima, vera influenza chitarristica.
Ha suonato con quasi tutti i più grandi musicisti jazz del mondo e la sua fama è saldamente acquisita in campo internazionale. i
E’ stato alla testa di quartetti e quintetti propri, nei quali figurano anche talenti della scena italiana quali Gianluigi Trovesi e Tullio De Piscopo.
E’ intervenuto in più di 750 trasmissioni televisive e ha condotto alcuni programmi della Rai tra i quali: "Fine serata da Franco Cerri", "Jazz in Italia", "Jazz in Europa", "di Jazz in Jazz" e "Jazz primo amore".
Dagli anni '70 ha cominciato a sviluppare il lavoro di arrangiamento, riflettendo sulla partitura, le peculiarità del suo stile.
Nel 1980 ha inaugurato il sodalizio con il pianista e compositore Enrico Intra con il quale ha fondato e dirige i Civici Corsi di Jazz di Milano organizzando anche rassegne concertistiche.
Sul versante didattico, ha realizzato nel 1982 (con Mario Gangi, per quanto riguarda la chitarra classica) per il gruppo editoriale Fabbri, un corso di chitarra in sessanta lezioni arrivato alla quinta edizione e diversi metodi di jazz tra i quali spicca "Chitarra Jazz – sviluppi – approcci – esperienze", scritto con Paolo Cattaneo e Giovanni Monteforte e pubblicato in prima edizione da Ricordi nel 1993.
Anna Girolomini,
artista. Nasce a Rimini, vive e lavora a Bologna. Notissima la sua abitazione, trasformata in uno “Studio Aperto”, cioè galleria d’arte, studio e luogo di vita nello stesso tempo. In via Zamboni, 53, oltrepassato un cortile affascinante, ci si ritrova in stanze di un antico monastero, numerose, un po’ inquietanti, ricolme di opere d'Arte: sculture, ma anche disegni, quadri, foto, “gioielli”, installazioni multimediali, pure di grandi dimensioni. Infatti, Anna Girolomini è molto versatile. Non manca una bella gatta bianca dagli occhi celesti, che la segue ovunque.
«Considero la sperimentazione come unico modo di operare, di procedere, di essere libera.» ha detto.
Il suo viaggio inizia negli anni settanta con la pittura. Prosegue negli anni novanta col rifiuto del colore e il desiderio di allargarsi nello spazio. L'incontro con un legno levigato e sbiancato dal tempo, dal sole, dal mare, carico di emozioni, la fa andare avanti nella ricerca di vari materiali. Legno, ferro, resina, gesso, cartapesta corrispondono via via al progetto del momento. Quindi, nascono: guerrieri, strutture aperte, maschere, arche, totem, disegni in ferro, con cui ingabbiare lo spazio, ma anche mescolanze tecniche-biologiche col sentore del mito.
Trova materiali lungo spiagge selvagge, fra gli alberi del suo giardino, nei depositi degli oggetti abbandonati, e propone una fusione fra la presenza umana e quella vegetale o animale. Sue opere sono le “scatole di luce”: forme vegetali o piccole sculture incastonate che diventano simbolo, rimando alla memoria e all’inconscio. Impossibile elencare le numerosissime Mostre personali e collettive, in Italia e all’estero; ad esempio, a New-York.
Esperto in particolare di metrica, di poesia e di narrativa contemporanee, è autore fin dal '76 di diversi saggi e recensioni per riviste quali “Lingua e Stile”, “il Verri”, “Intersezioni”, “Lettere italiane”, “Filologia e critica”, “L'immaginazione”; e per antologie, volumi di atti di Convegni, miscellanee, tra le quali spiccano le Mappe della letteratura europea e mediterranea (a cura di G.M. Anselmi, Bruno Mondadori, Milano 2001), al cui vol. III. Da Gogol' al Postmoderno ha collaborato con due corposi saggi dedicati alla letteratura italiana ed europea dopo Auschwitz e alla questione teorica non meno che storico-tipologica della poesia dialettale. Numerose, anche, sono le sue prefazioni, postfazioni, quarte di copertina a volumi di narrativa, critica e poesia.
E' inoltre autore dei volumi: Dai simbolisti al Novecento. Le origini del verso libero italiano (il Mulino, Bologna 1995, Premio Russo e Premio Croce 1996 per la critica letteraria); Una geografia letteraria tra Emilia e Romagna (CLUEB, Bologna 1997, in collaborazione con Gian Mario Anselmi); Partiture critiche (Pacini, Pisa 2000); Una distratta venerazione. La poesia metrica di Giudici (Book Editore, Castel Maggiore 2001, Premio Antonio Sebastiani 2002 per la critica letteraria); Il sosia di Providence e altri incontri fra l'Emilia e l'America (Diabasis, Reggio Emilia 2002); Montale vs. Ungaretti (Carocci, Roma 2003, in collaborazione con Jonathan Sisco); La poesia. Come si legge e come si scrive (il Mulino, Bologna 2006); dell'antologia Trent'anni di Novecento. Libri italiani di poesia e dintorni (1971-2000) (Book Editore, Castel Maggiore, BO, 2005); dell'autobiografia “a quattro mani” con Francesco Guccini Non so che viso avesse (Mondadori, Milano 2010); e del volume La poesia contemporanea (il Mulino, Bologna 2012). E' autore - infine - dei testi e della mappatura della carta del paesaggio letterario emiliano-romagnolo prodotta e realizzata nel 2002 a cura della Regione Emilia-Romagna. "Come cani alla catena", antologia della critica redatta con Alperoli e Rentocchini.
In campo poetico Alberto Bertoni ha pubblicato i libri: Lettere stagionali (Book Editore, Castel Maggiore 1996, nota di Giovanni Giudici); Tatì (ivi, 1999, omaggio in versi di Gianni D'Elia); Il catalogo è questo. Poesie 1978-2000 (Il cavaliere azzurro, Parma 2000, intervento di Roberto Barbolini); Le cose dopo (Aragno, Torino 2003, postfazione di Andrea Battistini); Ho visto perdere Varenne (Manni, Lecce 2006, prefazione di Niva Lorenzini); Ricordi di Alzheimer (Book Editore, Castel Maggiore (FE) 2008 e 2012, con una lettera in versi pavanesi di Francesco Guccini); Il letto vuoto (Aragno, Torino 2012). Del 2020 è
Una questione finale. Poesia e pensiero da Auschwitz, (Book ed.)
Le sue principali traduzioni, dall'inglese, sono raccolte in Blue and Blue (Sometti, Mantova 2000). Ha curato un'edizione dei sonetti di Shakespeare (W. Shakespeare, Sonetti d'amore, Giunti, Firenze 2012, in collaborazione con Guido Mattia Gallerani). Ed è autore delle antologie Poesia della traduzione (Sometti, Mantova 2003, in collaborazione con Alberto Cappi); e Trent'anni di Novecento. Libri italiani di poesia e dintorni 1971-2000 (Book Editore, Castel Maggiore 2005).
Sul piano dell'interazione performativa di musica e poesia, ha poi partecipato, con il poeta Enrico Trebbi e con il saxofonista e autore jazz Ivan Valentini, alla realizzazione dei CD La casa azzurra (Mobydick, Faenza 1997) e Viaggi (Arxcollana & Book Editore, Castel Maggiore 2001). In collaborazione con i musicisti Franco D'Aniello e Massimo Giuntini, dei Modena City Ramblers, è stato traduttore e interprete di Voci e suoni d'Irlanda (I Teatri di Reggio Emilia, Reggio Emilia 2001). Ed è infine autore e interprete, insieme con il sassofonista Ivan Valentini e con il pianista Michele Francesconi, del CD di musica e poesia I giorni assenti (Mobydick, Faenza 2012).
Dirige per Book Editore le collane di poesia contemporanea “Fuoricasa” e “Quaderni di Fuoricasa”, è consulente scientifico del “PoesiaFestival” di Castelnuovo Rangone e del festival “Poiesis Fabriano”. Dal 2008 al 2010, insieme con Biancamaria Frabotta, ha curato il diario critico dell'Almanacco dello Specchio Mondadori. A suo tempo ideatore e redattore delle riviste "Gli immediati dintorni" e "Frontiera", è fondatore - con Stefano Massari e Giancarlo Sissa - dell'associazione “FuoricasaPoesia”, che dal 2005 realizza sul web la rivista multimediale “Secolo Zero” e tra 2008 e 2009 ha pubblicato la rivista “land”. Successivamente, ha fondato - con Stefano Massari e con Pier Damiano Ori - l'associazione culturale e multimediale “CartaBianca” che, al lavoro editoriale sulla poesia, somma un'attenzione specifica per le arti figurative e per la videopoesia. Alcune sue poesie sono state tradotte in russo, inglese, francese, spagnolo e ceco. In particolare, nel 2012, Raquel Lanseros e Fernando Valverde hanno tradotto in spagnolo una silloge di suoi testi poetici, uscita per le edizioni del “Festival di Poesia di Granada” con il titolo El guardiàn del lugar (Antologia poetica).
Franco Cerri,
chitarrista jazz e personaggio che appartiene alla storia dello spettacolo in Italia, è nato a Milano il 29/1/1926.
La passione per la musica prende corpo a cavallo della seconda guerra mondiale e, dopo aver ricevuto in dono dal papà Mario la desideratissima chitarra, matura grazie al sodalizio con l'amico e pianista Giampiero Boneschi con il quale inizia ad approfondire la conoscenza del jazz.
Cominciata la sua carriera nel 1945, al fianco di Gorni Kramer con Bruno Martelli, Franco Mojoli, Carlo Zeme e il Quartetto Cetra, Cerri si è subito trovato nel 1949 a suonare con Django Reinhardt, la sua prima, vera influenza chitarristica.
Ha suonato con quasi tutti i più grandi musicisti jazz del mondo e la sua fama è saldamente acquisita in campo internazionale. i
E’ stato alla testa di quartetti e quintetti propri, nei quali figurano anche talenti della scena italiana quali Gianluigi Trovesi e Tullio De Piscopo.
E’ intervenuto in più di 750 trasmissioni televisive e ha condotto alcuni programmi della Rai tra i quali: "Fine serata da Franco Cerri", "Jazz in Italia", "Jazz in Europa", "di Jazz in Jazz" e "Jazz primo amore".
Dagli anni '70 ha cominciato a sviluppare il lavoro di arrangiamento, riflettendo sulla partitura, le peculiarità del suo stile.
Nel 1980 ha inaugurato il sodalizio con il pianista e compositore Enrico Intra con il quale ha fondato e dirige i Civici Corsi di Jazz di Milano organizzando anche rassegne concertistiche.
Sul versante didattico, ha realizzato nel 1982 (con Mario Gangi, per quanto riguarda la chitarra classica) per il gruppo editoriale Fabbri, un corso di chitarra in sessanta lezioni arrivato alla quinta edizione e diversi metodi di jazz tra i quali spicca "Chitarra Jazz – sviluppi – approcci – esperienze", scritto con Paolo Cattaneo e Giovanni Monteforte e pubblicato in prima edizione da Ricordi nel 1993.
Anna Girolomini,
artista. Nasce a Rimini, vive e lavora a Bologna. Notissima la sua abitazione, trasformata in uno “Studio Aperto”, cioè galleria d’arte, studio e luogo di vita nello stesso tempo. In via Zamboni, 53, oltrepassato un cortile affascinante, ci si ritrova in stanze di un antico monastero, numerose, un po’ inquietanti, ricolme di opere d'Arte: sculture, ma anche disegni, quadri, foto, “gioielli”, installazioni multimediali, pure di grandi dimensioni. Infatti, Anna Girolomini è molto versatile. Non manca una bella gatta bianca dagli occhi celesti, che la segue ovunque.
«Considero la sperimentazione come unico modo di operare, di procedere, di essere libera.» ha detto.
Il suo viaggio inizia negli anni settanta con la pittura. Prosegue negli anni novanta col rifiuto del colore e il desiderio di allargarsi nello spazio. L'incontro con un legno levigato e sbiancato dal tempo, dal sole, dal mare, carico di emozioni, la fa andare avanti nella ricerca di vari materiali. Legno, ferro, resina, gesso, cartapesta corrispondono via via al progetto del momento. Quindi, nascono: guerrieri, strutture aperte, maschere, arche, totem, disegni in ferro, con cui ingabbiare lo spazio, ma anche mescolanze tecniche-biologiche col sentore del mito.
Trova materiali lungo spiagge selvagge, fra gli alberi del suo giardino, nei depositi degli oggetti abbandonati, e propone una fusione fra la presenza umana e quella vegetale o animale. Sue opere sono le “scatole di luce”: forme vegetali o piccole sculture incastonate che diventano simbolo, rimando alla memoria e all’inconscio. Impossibile elencare le numerosissime Mostre personali e collettive, in Italia e all’estero; ad esempio, a New-York.
Fra i maggiori critici che hanno seguito il suo lavoro: Elda Fezzi, Pier Luigi Capucci, Valerio Dehò, Enzo Santese, Edoardo di Mauro, Miro Bini www.annagirolomini.it
Valerio Varesi,
nato a Torino l' 8 Agosto 1959, da genitori parmensi, e successivamente cresciuto nella città emiliana, dopo la laurea in Filosofia all'Università di Bologna, è giornalista ed attualmente lavora nella redazione bolognese di Repubblica.
Nel 1998 pubblica il suo primo romanzo, Ultime notizie di una fuga, in cui compare la figura del commissario Soneri, futuro protagonista di altri polizieschi scritti da Varesi, ai quali verrà ispirata la serie di sceneggiati televisivi Nebbie e delitti, in cui il personaggio del commissario è stato interpretato da Luca Barbareschi.
Già affermatissimo giallista ha allargato la sua scrittura a opere che si sono segnalate, in Italia ed in Europa er la forza narrativa e l intreccio con la storia del nostro paese, come La sentenza, Il rivoluzionario, Lo stato di ebbrezza.Valerio Varesi ha ricevuto numerosi premi nell’ambito della narrativa noir sia in Italia che in Francia, l’ultimo assegnato dalla prestigiosa ”Association 813″ e riservato alla miglior traduzione “polar” del 2019 per “Les ombres de Montelupo”.
Tra gli altri premi:
Il “Fedeli”, conferito dal Siulp, il sindacato di polizia di Bologna,
il “Romiti” inserito nella rassegna letteraria “Ombre festival” di Viterbo,
il premio “Scerbanenco” in occasione del centenario della nascita del celebre autore milanese, il “Lama e Trama” a Maniago, con presidente il grande Luigi Bernardi,
il “Serravalle noir” e recentemente il premio “Erice” nell’omonima città siciliana.
In Francia Varesi si è aggiudicato anche il "Prix Violeta negra” nell’ambito del festival “Toulouse polar du sud”.
Giorgio Zagnoni
Valerio Varesi,
nato a Torino l' 8 Agosto 1959, da genitori parmensi, e successivamente cresciuto nella città emiliana, dopo la laurea in Filosofia all'Università di Bologna, è giornalista ed attualmente lavora nella redazione bolognese di Repubblica.
Nel 1998 pubblica il suo primo romanzo, Ultime notizie di una fuga, in cui compare la figura del commissario Soneri, futuro protagonista di altri polizieschi scritti da Varesi, ai quali verrà ispirata la serie di sceneggiati televisivi Nebbie e delitti, in cui il personaggio del commissario è stato interpretato da Luca Barbareschi.
Già affermatissimo giallista ha allargato la sua scrittura a opere che si sono segnalate, in Italia ed in Europa er la forza narrativa e l intreccio con la storia del nostro paese, come La sentenza, Il rivoluzionario, Lo stato di ebbrezza.Valerio Varesi ha ricevuto numerosi premi nell’ambito della narrativa noir sia in Italia che in Francia, l’ultimo assegnato dalla prestigiosa ”Association 813″ e riservato alla miglior traduzione “polar” del 2019 per “Les ombres de Montelupo”.
Tra gli altri premi:
Il “Fedeli”, conferito dal Siulp, il sindacato di polizia di Bologna,
il “Romiti” inserito nella rassegna letteraria “Ombre festival” di Viterbo,
il premio “Scerbanenco” in occasione del centenario della nascita del celebre autore milanese, il “Lama e Trama” a Maniago, con presidente il grande Luigi Bernardi,
il “Serravalle noir” e recentemente il premio “Erice” nell’omonima città siciliana.
In Francia Varesi si è aggiudicato anche il "Prix Violeta negra” nell’ambito del festival “Toulouse polar du sud”.
Giorgio Zagnoni
è nato a Castel di Casio, il 21 maggio 1947. Viene spinto alla carriera musicale dal padre, che all’età di 5 anni inizia a insegnargli le basi della teoria musicale e il solfeggio, per poi indirizzarlo verso l’ottavino. All’età di 10 anni, sempre su pressione del padre, inizia gli studi musicali a Bologna iscrivendosi al Conservatorio G.B. Martini in flauto classico. Sotto la guida del M° Salvatore Alfieri, vince il Premio Dagnini. Per seguire il suo insegnante continua gli studi presso il Cherubini di Firenze dove ottiene, con il massimo di voti e anche la lode, il diploma[. La carriera da professionista inizia subito con slancio, e a soli diciotto anni vince il concorso nazionale per Primo flauto presso l’Orchestra Sinfonica della RAI di Milano. Suona presso la prestigiosa orchestra dal 1965 al 1975, distinguendosi fin da subito con la sua esibizione solistica del Concerto per flauto di Jaques Ibert. Comincia dopo poco ad essere chiamato a suonare per diverse istituzioni italiane ed estere. Fra i concerti celebri, quello tenuto presso la Casa Bianca in occasione del Bicentenario degli Stati Uniti d'America, di fronte al presidente Jimmy Carter, nel 1976. A seguito di molte tournée internazionali, ha suonato in sale prestigiose come la Herkulessaal di Monaco e la Carnegie Hall di New York. Al Teatro La Scala di Milano si è distinto nel Concerto per Flauto e Orchestra di Goffredo Petrassi, mentre presso l'Accademia Santa Cecilia di Roma ha tenuto un concerto nel 1976[ e uno nel 1984[. Appena ventenne, diventa anche titolare di cattedra presso il Conservatorio G.B. Martini di Bologna, dove ha continuato ad insegnare fino al 2013. È considerato dalla critica uno dei più grandi flautisti del mondo. I complimenti di illustri critici e musicologi arricchiscono il suo curriculum con titoli importanti: Giulio Confalonieri e Duilio Courir lo hanno definito il “Flauto Magico da Bologna”, in riferimento all'incantatore dell'opera Il Flauto Magico .
Premio decennale di Benemerito alla Cultura conferito dal Consiglio dei Ministri
Premio per il Bicentenario del Tricolore Bandiera d’Italia
Il Nettuno d’Oro
Premio alla Carriera- sotto l’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica.
Medaglia commemorativa Arcangelo Corelli conferita insieme al Maestro Sergiu Celibidache.
Premio Internazionale Sebetia-Ter 2020 Edizione XXXVIII
Premio decennale di Benemerito alla Cultura conferito dal Consiglio dei Ministri
Premio per il Bicentenario del Tricolore Bandiera d’Italia
Il Nettuno d’Oro
Premio alla Carriera- sotto l’Alto Patrocinio della Presidenza della Repubblica.
Medaglia commemorativa Arcangelo Corelli conferita insieme al Maestro Sergiu Celibidache.
Premio Internazionale Sebetia-Ter 2020 Edizione XXXVIII
Il Ms. Zagnoni ha recentemente ricevuto la più alta onorificenza del Giappone: l ' Ordine del Sol levante-raggi in oro.
Dagli anni 2000 Giorgio Zagnoni ha iniziato una fortunata carriera come direttore artistico e presidente di varie istituzioni di fama internazionale.
È stato nominato Presidente della Fondazione Accademia Verdi Toscanini (2005) ed è Direttore Artistico del Teatro Auditorium Manzoni di Bologna, dove svolge tuttora la sua attività. Dal 2013 è anche Presidente dello stesso Teatro. Dal 2010 è anche Presidente della Filarmonica del Teatro Comunale di Bologna. Dal 2014, è diventato rappresentante italiano della Sawakami Opera Foundation. Ha fondato il Bologna Festival (1982) e la Etno Jazz Pan Orchestra, ensemble nel quale si esibisce anche come solista.
Le Targhe Volponi verranno consegnate nella Festa dell Unità, al Parco Nord.
Anna Girolomini il 9 Settembre, Mercoledi, alle ore 21
Romano Prodi, l ' 11 Settembre, Venerdi, alle ore 21
Giorgio Zagnoni il 12 Settembre, Sabato, alle ore 21
Alberto Bertoni il 15 Settembre, Martedi, alle ore 21
Valerio Varesi, il 21 Settembre, Lunedi, alle ore 22
La Targa a Franco Cerri verrà consegnata a Milano.
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Il video di Davide Ferrari di presentazione dei premiati è su YouTube
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ALBO D ORO
I premiati della "Targa ricordo di Paolo Volponi alla Casadeipensieri"
e dei premi annessi.
1997 Alda Merini
1998 Francesco Leonetti
1999 non assegnato
2000 Dacia Maraini
2001 Guido Guglielmi
2002 Alberto Asor Rosa, Carlo Lucarelli
2003 Laura Betti consegnata da Giovina Volponi
2003 Laura Betti consegnata da Giovina Volponi
2004 Luis Sepulveda ( e Premio Simenon 100 anni a Andrea Camilleri)
2005 Giuseppe Bertolucci [Premio Oliviero Parma Asppi 2005 a Claudio Lolli]
2006 Piera Degli Esposti [Premio Oliviero Parma Asppi 2006 a Folco Portinari]
2006 Piera Degli Esposti [Premio Oliviero Parma Asppi 2006 a Folco Portinari]
2007 Mario Monicelli
2008 Arnoldo Foà
2009 Enzo Jannacci, Melania Mazzucco, Eugenio Riccomini
2010 Vincenzo Cerami, Edith Bruck
2011 Ezio Raimondi, Marco Bellocchio, Liliana Cavani
2012 Andrea Emiliani, Gualtiero Bertelli, Giovanna Marini
2013 Vasco Bendini, Pirro Cuniberti, Guenther Wallraff
2014 Pier Paolo Calzolari, Concetto Pozzati, Vittorio Franceschi, Otello Ciavatti
2015 Giancarlo Piretti, Luigi Ontani, Marina Mizzau, Luca Caccioni
2016 Wolfango, Nino Migliori, Vittorio Giardino, Paola De Donato
2017 Sergio Zavoli, Mauro Felicori, Mario Nanni, Bruno Raspanti, Premio Biennale Casadeipensieri Pupi Avati, Paolo Fresu,
2018 Niva Lorenzini, Gad Lerner, Lella Costa, Sissi, Maurizio Bottarelli, I ragazzi del film: "Sognando Gianni Morandi”
2009 Enzo Jannacci, Melania Mazzucco, Eugenio Riccomini
2010 Vincenzo Cerami, Edith Bruck
2011 Ezio Raimondi, Marco Bellocchio, Liliana Cavani
2012 Andrea Emiliani, Gualtiero Bertelli, Giovanna Marini
2013 Vasco Bendini, Pirro Cuniberti, Guenther Wallraff
2014 Pier Paolo Calzolari, Concetto Pozzati, Vittorio Franceschi, Otello Ciavatti
2015 Giancarlo Piretti, Luigi Ontani, Marina Mizzau, Luca Caccioni
2016 Wolfango, Nino Migliori, Vittorio Giardino, Paola De Donato
2017 Sergio Zavoli, Mauro Felicori, Mario Nanni, Bruno Raspanti, Premio Biennale Casadeipensieri Pupi Avati, Paolo Fresu,
2018 Niva Lorenzini, Gad Lerner, Lella Costa, Sissi, Maurizio Bottarelli, I ragazzi del film: "Sognando Gianni Morandi”
2019 Francesco Guccini, Mino Milani, Paolo Valesio, Valerio Evangelisti, Eva Marisaldi, Mirta Carroli, Bruno Tognolini
Alberto Bertoni
Franco Cerri
Anna Girolomini
Valerio Varesi
Giorgio Zagnoni
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