La casa dei pensieri

3.8.24

Targa Volponi 2024. I premiati. Note biografiche.


Beatrice Alemagna














Claudia Busi







Oksana Lyniv












Laura Marzadori

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Oksana Lyniv.

Nata a Brody (allora nella RSS ucraina), Lyniv è figlia di due musicisti e nipote di un direttore di coro. In gioventù ha studiato pianoforte, flauto, violino e canto.Dal 1992 al 1996 ha studiato flauto e direzione d'orchestra presso la Stanislav Liudkevych Music School di Leopoli. Ha diretto per la prima volta un'orchestra all'età di 16 anni, e tale esperienza ha suscitato in lei l'interesse per la direzione.

Dal 1996 al 2003 è stata studentessa di direzione d'orchestra presso l'Accademia di musica Lysenko a Leopoli, e ha avuto fra i suoi insegnanti Bogdan Dashak, il direttore principale dell'Opera della città. Mentre ancora stava studiando, è diventata assistente di Myron Jusypovyč alla direzione dell'Opera di Leopoli e nel 2003 direttrice ospite principale dell'Orchestra sinfonica.

Nel 2004 ha partecipato al primo concorso di direzione d'orchestra Gustav Mahler dell'Orchestra sinfonica di Bamberga, vincendo il terzo premio; nel 2005 è diventata assistente del direttore Jonathan Nott della Bamberg Symphony Orchestra.

Dal 2005 al 2009 ha completato gli studi post laurea presso l'Accademia di musica Carl Maria von Weber di Dresda e dal 2007 al 2009 ha seguito corsi di perfezionamento in direzione d'orchestra con Hartmut Haenchen, Kurt Masur, Peter Gülke, Georg Fritzsch e Roland Seiffarth.

Dal 2008 al 2013 è stata direttore principale associato del Teatro Nazionale di Odessa. Ha lavorato alla creazione di un'orchestra giovanile nazionale in Ucraina.

Dal 2013 al 2017 ha lavorato come assistente musicale del direttore (Generalmusikdirektor, GMD) Kirill Petrenko alla Bayerisches Staatsorchester. Ha diretto con successo numerose opere, fra cui Lucia di Lammermoor di Donizetti e Ariadne auf Naxos di Richard Strauss, oltre a nuove produzioni, come Albert Herring di Benjamin Britten e Die Flut di Boris Blacher.

Nel 2015 ha debuttato al Kungliga Operan di Stoccolma con Lo schiaccianoci. Nell'ottobre 2016 ha fatto la sua prima apparizione come direttore ospite con l'Opera di Graz, in una produzione de La traviata. Sulla base di questo impegno nel febbraio 2017 l'Opera di Graz ha annunciato la sua nomina, la prima assegnata ad una donna, di direttrice dell'Opera e dell'Orchestra Filarmonica di Graz, a partire dalla stagione 2017-2018. Qui ha diretto, fra gli altri, Eugenio Onegin, Il viaggio a Reims, Pagliacci, Cavalleria rusticana, Salomè, Tosca, Don Carlo.

Nel marzo 2021 Lyniv ha fatto la sua prima apparizione come direttrice ospite al Teatro Comunale di Bologna in un concerto che, a causa dell'epidemia di Covid-19, si è svolto in streaming senza pubblico. Successivamente ha diretto un concerto nel maggio 2021 alla presenza del pubblico.

Il 25 luglio 2021 ha inaugurato il Festival di Bayreuth con L'olandese volante, ed è stata la prima direzione d'orchestra da parte di una donna a questo festival, dopo 145 anni e 176 presenze maschili.

Nell'ottobre 2021 il Teatro Comunale di Bologna ha annunciato la sua nomina a nuovo direttore musicale, con decorrenza dal gennaio 2022 e un contratto iniziale di 3 anni. Anche in questo caso è stata la prima volta che una donna è stata nominata direttrice musicale di un teatro d'opera italiano.

L'8 marzo 2022, in occasione delle celebrazioni della Giornata internazionale della donna al Quirinale, dedicato a "Giovani donne che progettano il futuro", Lyniv ha partecipato all'evento portando la sua testimonianza di donna ucraina.

Nel marzo 2022 ha diretto la prima produzione lirica di Ai Weiwei, la Turandot di Puccini, al Teatro dell'Opera di Roma, con il soprano ucraino Oksana Dyka, impegnata nel ruolo di Turandot, Francesca Dotto nella parte di Liù e il tenore americano Michael Fabiano nel ruolo del principe Calaf.





Maurizio Maggiani (nato a Castelnuovo di Magra 1º ottobre 1951) Nato in una famiglia di modeste condizioni, dopo aver svolto decine di professioni (è stato anche impiegato e venditore di pompe idrauliche) è approdato alla letteratura.

Nel 1987 ha vinto il Premio "Inedito - L'Espresso" con il racconto Prontuario per la donna senza cuore.

Con Il coraggio del pettirosso (1995) ha vinto il Premio Viareggio e il Premio Campiello;con La regina disadorna (1998) ha vinto il Premio Alassio e nel 1999 il Premio Stresa di narrativa e il Premio Letterario Chianti. Nel 2005 ha vinto, con il romanzo Il viaggiatore notturno, il Premio Ernest Hemingway, il Premio Parco della Maiella e il Premio Strega. Dal Coraggio del pettirosso (citazione del verso un pettirosso da combattimento da La domenica delle salme di Fabrizio De André che ispirò anche l'omonimo album di Loredana Bertè), ha preso spunto lo scultore Alfonso Gialdini, per la scultura dedicata a Carlo Giuliani.

Come giornalista e commentatore cura rubriche all'interno del quotidiano genovese Il Secolo XIX, su Il Fatto del Lunedì e scrive per La Stampa. Ultimamente ha anche iniziato una collaborazione settimanale con Il Sole 24 Ore. Per la casa editrice Feltrinelli pubblica dei podcast sotto il titolo Il viaggiatore zoppo.

Nel 2008 ha pubblicato il CD Storia della meraviglia, con Gian Piero Alloisio, tratto dallo spettacolo teatrale rappresentato dai due nella stagione precedente.

Nel 2010 apre il suo archivio personale ai lettori rendendo disponibili sul suo sito, con una licenza copyleft, i suoi primi racconti, pubblicati in edizioni ormai introvabili, e dei cui diritti è tornato in possesso esclusivo, nonché gli inediti, insieme agli articoli scritti in tanti anni di collaborazioni con vari giornali.

Nel 2011 firma la prefazione a La messa non è finita - processo per "smisurato" amore a don Alessandro Santoro di Saverio Tommasi.





Beatrice Alemagna è nata a Bologna nel 1973. Dopo aver studiato progettazione grafica e comunicazione visiva all’ISIA, a Urbino, nel 1996 vince il primo premio del concorso d’illustrazione Figures futures al Salon du Livre et de la Presse Jeunesse – Montreuil; nel 2000, il Prix Attention Talent-Fnac; nel 2002, il Prix Octogones. Nel 2007, ha ottenuto la menzione al Bologna Ragazzi Award. Ha esposto a Bologna, Milano, Roma, Parigi, Monaco, Lisbona, Tokyo e Kyoto. Ha pubblicato oltre quindici album presso i più importanti editori francesi, come Seuil, Autrement et Gallimard. Sue illustrazioni corredano i testi di grandi autori fra cui Apollinaire, Queneau, Huxley, Grossman, Dahl, Rodari. Monde des livres, Elle, Vogue Italia, EpoK, Pages, la Repubblica le hanno dedicato servizi e ritratti.











Ivano Dionigi
(Pesaro, 20 febbraio 1948), sposato, con un figlio, nella sua città di origine, dopo una significativa esperienza in Seminario, ha conseguito la maturità classica presso il liceo Mamiani, per poi iscriversi all’Università di Bologna, dove, grazie al presalario e al soggiorno presso il Collegio universitario Morgagni, si è laureato in Lettere classiche il 26 ottobre 1972. Dopo diversi anni di formazione presso la sede universitaria di Bologna, ha vinto nel 1990 il concorso per la cattedra di Letteratura latina presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, per poi tornare, dopo un triennio, all’Alma Mater.

Autore, tra articoli e libri, di oltre duecento pubblicazioni, ha orientato la propria ricerca su versanti molteplici: pagano e cristiano, classico e umanistico, antico e moderno, privilegiando due linee di ricerca: la fortuna dei classici nel pensiero contemporaneo e il rapporto tra pensiero scientifico e umanesimo. Lucrezio e Seneca i suoi autori preferiti.

Tra i suoi ultimi libri si segnalano: Il presente non basta. La lezione del latino (Mondadori 2016); Quando la vita ti viene a trovare. Lucrezio. Seneca e noi (Laterza 2018); Osa sapere. Contro la paura e l’ignoranza (Solferino 2019); Parole che allungano la vita. Pensieri per il nostro tempo (Raffaello Cortina 2020); Segui il tuo demone (Laterza 2020); Benedetta parola. La rivincita del tempo (il Mulino 2022); L’apocalisse di Lucrezio. Politica, religione, amore (Raffaello Cortina 2023).

Fondatore e direttore del Centro Studi La permanenza del Classico, ha organizzato in tutti i giovedì di maggio del ventennio 2002-2021 ottanta serate nell’Aula Magna di Santa Lucia, dove la comunità universitaria e la comunità cittadina si sono ritrovate per ascoltare i testi classici affidati alla voce e al commento di grandi interpreti.

Come accademico ha ricoperto le cariche di
Consigliere d’Amministrazione dell’Ateneo (1987-1990; 1996-2002);
Direttore del Dipartimento di Filologia Classica e Medioevale (2000-2006);
Membro del Senato accademico (2003-2008);
Coordinatore del Collegio dei Direttori di Dipartimento (2003-2008);

Magnifico Rettore dell’Alma Mater Studiorum – Università di Bologna (2009-2015).
Come uomo pubblico è stato
Consigliere del Comune di Bologna (1990-2004);

Delegato del Consiglio comunale (con nomina unanime) ai rapporti con l’Università (1995-1999);
ed è tuttora
Presidente della Fondazione don Gaudiano Onlus di Pesaro;
Presidente del Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea

Riconoscimenti principali
Presidente della Pontificia Accademia di Latinità dal 2012 al 2022 per nomina prima di Papa Benedetto XVI e poi di Papa Francesco;


Consultore del Pontificio Consiglio della Cultura
Grande Ufficiale della Repubblica Italiana
Professore Emerito dal 2020

Tra le Lauree honoris causa, si segnala quella in Giurisprudenza, per iniziativa e su proposta della Conferenza dei Rettori delle Università Italiane (conferita il 4 0ttobre 2019).
Diversi i Premi nazionali e internazionali.

Ama ricordare un’esperienza e dire: “Dopo aver fatto l’amministratore di quel maxi condominio che è l’Alma Mater, ho incontrato più di ventimila studenti in un centinaio di scuole da Bolzano ad Agrigento, convinto che sono loro a fare la bellezza, l’unità e la speranza di questo Paese”.

Fabrizio Festa, pianista di matrice jazz, allievo di Enrico Pieranunzi, compositore, direttore d’orchestra, critico musicale, docente di musica applicata… Le sue composizioni sono state eseguite in un grande numero di Paesi, dal Canada alla Russia, dalla Lituania all’Azerbajan.


Laura Marzadori, nata a Bologna il 9 gennaio 1989. Si è imposta giovanissima all’attenzione di pubblico e critica vincendo a soli 16 anni il più importante concorso violinistico nazionale: il Premio “Città di Vittorio Veneto” e aggiudicandosi importanti riconoscimenti in concorsi internazionali. Nel 2013, col Trio AMAR, assieme a Leonora e Ludovico Armellini, ha ricevuto il “XXXII Premio Abbiati” dedicato a Piero Farulli.vince a soli 25 anni il concorso internazionale per primo violino di spalla dell’Orchestra del Teatro alla Scala di Milano con giudizio unanime della commissione presieduta da Daniel Barenboim e in questo ruolo ha collaborato con i più grandi direttori al mondo tra i quali Daniel Barenboim, Riccardo Chailly, Daniele Gatti, Daniel Harding, Antonio Pappano, Zubin Mehta e Myung-whun Chung.

Giovanni Pelagalli fondatore e responsabile del Museo della Comunicazione G. Pelagalli,una collezione unica al mondo. Pelagalli, un uomo che sa vivere di passione e soprattutto sa trasmetterla, ha ricevuto dal Sindaco di Bologna Virginio Merola la Turrita. Il Museo è una risorsa espositiva e divulgativa dedicata alla storia delle telecomunicazioni, dalle origini fino ai più recenti sviluppi, accoglie oltre 2000 reperti originali e funzionanti, è ubicata in via Col di Lana, 7/L, nel Quartiere Porto di Bologna.

Il museo ha ottenuto nel 2007 il riconoscimento del Premio UNESCO.
Il museo include il Museo Storico della Radio, dei Grammofoni, del Cinema e degli Strumenti Musicali Meccanici (1760-1960).

Renato Barilli Nato a Bologna il 18 agosto 1935, vinse una borsa di studio del Collegio Venturoli nel 1956. Laureato in Lettere nel 1958, prese parte alla neoavanguardia degli anni sessanta in ambito letterario come membro del gruppo 63.

Dal 1970 ha insegnato Estetica e poi dal 1972 Storia dell'arte contemporanea all'Università di Bologna, presso il DAMS - dove è stato professore ordinario di Fenomenologia degli stili dal 1980 e dove ha diretto il dipartimento di Arti visive.

Ha scritto numerosi saggi di storia dell'arte e di critica letteraria, occupandosi in particolare di arte e letteratura contemporanea e del Postmoderno, e ha curato numerose mostre. Ha promosso il gruppo di artisti italiani da lui definito dei Nuovi-nuovi ed è stato tra i primi a interessarsi dell'utilizzo del computer e dei nuovi media nel campo dell'arte. Tra i suoi allievi figura la celebre curatrice Francesca Alinovi, tra i primi in Europa a interessarsi al graffitismo e a portarlo in gallerie e musei.

Negli anni si è occupato spesso di critica letteraria, dedicando attenzione alle nuove forme di romanzo in relazione al nouveau roman francese. È il curatore, assieme a Niva Lorenzini e Gabriele Pedullà, del "laboratorio di lettura e discussione" RicercaBO.

Al termine della sua carriera come professore emerito dell'Università di Bologna, ha intrapreso il percorso di artista. »

Nel 1998 ha vinto il premio Feronia-Città di Fiano per la critica militante.

Nel 2012 venne ripubblicato il suo saggio sulla storia e teoria della retorica.

Nel 2016 ha curato la mostra Bologna dopo Morandi 1945-2015.




Claudia Busi, nata a Mantova il 25 12 1956. Dopo l’Università a Bologna si è diplomata nella Scuola di teatro nel 1980. Dopo il lavoro da attrice dal 1984 insegna nella medesima scuola "Alessandra Galante Garrone", una prestigiosa realtà di formazione teatrale. Dal 2004 ne è la direttrice.

Claudia Busi si segnalò sin dall'inizio nelle discipline che comportavano l'uso del corpo e della maschera. Per questo, Alessandra Galante Garrone la volle accanto a sé come assistente, seguendo l'esempio di Jacques Lecoq i cui allievi diventavano nel corso degli anni prima assistenti e poi insegnanti della sua Scuola, con ciò facilitando la trasmissione, nella pratica quotidiana, del suo metodo d'insegnamento.

Alessandra Galante Garrone è stata una leader carismatica. Busi ha invece dimostrato carattere e capacità organizzative e gestionali; insieme al talento di insegnante. Personalità completa, dunque, e figura di riferimento, non solo in ambito formativo. Ha saputo guidare la Scuola di Teatro di Bologna allargando il campo dei collaboratori e degli insegnanti e accostandosi sempre ai giovani con equilibrio e disponibilità. I rapporti intessuti in questi vent'anni da Claudia Busi con le Istituzioni cittadine e nazionali fanno di lei una protagonista e un esempio per coloro che operano nell'ambito culturale-teatrale.

La scuola ha aperto importanti relazioni e scambi didattici con l'Ecole Jacques Lecoq di Parigi, l'Accademia di musica di Praga, l'Università di Bologna, l'Eugene O'Neill Theater di New York, il Théatre du Soleil di Parigi e il Cirque Baroque di Villemarechal. La scuola Galante Garrone propone una concezione innovativa dell’attore dove l’attore è un creatore, fortemente immaginativo rispetto all’attore interprete delle accademie più tradizionali.

Grazie alla sua esperienza di direzione la Scuola di Teatro di Bologna, viva e presente, continuando con anni di lavoro incessante e proficuo e - cosa rara di questi tempi - senza mai alzare la voce.

Curriculum




Nata a Mantova il 25.12.1956, si trasferisce a Bologna dove frequenta la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere presso l’Università degli Studi di Bologna.

Nel 1980 si diploma come Attrice presso la Scuola di Teatro di Bologna diretta da Alessandra Galante Garrone.

Dal 1981 frequenta Corsi di Alta Specializzazione sul “Corpo Scenico” con Jacques Lecoq e Ariane Mnouchkine a Parigi.

Claudia Busi, diplomata alla Scuola di Teatro di Bologna nel 1980, si segnalò sin
dall'inizio come una delle allieve più dotate e con spiccate attitudini per
l'insegnamento. Per questo, Alessandra Galante Garrone la volle accanto a sé come
assistente, seguendo l'esempio di Jacques Lecoq i cui allievi diventavano nel corso
degli anni prima assistenti e poi insegnanti della sua Scuola, con ciò facilitando la
trasmissione, nella pratica quotidiana, del suo metodo d'insegnamento. Dopo la
scomparsa di Alessandra nel 2004, Claudia Busi, forte di un'esperienza ormai
ventennale al fianco della sua Maestra, ha saputo riceverne l'eredità guidando la Scuola
di Teatro di Bologna in anni molto difficili, allargando il campo delle collaborazioni e
degli insegnanti, tenendo salda una linea di grande rigore pedagogico accostandosi
sempre ai giovani con disponibilità e valorizzandone i talenti, come dimostrano i
numerosissimi riconoscimenti da essi ricevuti nel loro successivo percorso
professionale. Inoltre, i rapporti intessuti in questi vent'anni da Claudia Busi con le
Istituzioni cittadine, regionali e nazionali fanno di lei un esempio per coloro che
operano nell'ambito culturale-teatrale.