La casa dei pensieri

16.3.10

Convegno "Bologna,Regione, Europa" : il resoconto.


Associazione culturale "La casa dei pensieri"
Associazione "La casa dei cittadini"



Seminario di Casadeipensieri:

Caronna: Un ruolo dei partiti europei della Sinistra e democratici per riproporre uguaglianza e lavoro.
Cancellieri e partiti: a ognuno il proprio mestiere.
Ferrari: Un comitato d’esame sulla qualità delle politiche pubbliche, promosso dall’Associazionismo.

Si è svolta questa mattina, presso l'Hotel Corona d'Oro, l' affollato convegno annuale seminariale di "Casadeipensieri-Casadeicittadini" sui temi della prospettiva politica e sociale di Bologna e della Regione Emilia-Romagna.
Ha aperto i lavori la prof. On. Giancarla Codrignani, che ha ricordato il grave momento vissuto dalla democrazia in Italia oggi, fra crisi informativa e crisi delle regole. Codrignani ha spiegato la volontà di reagire che è presente nella società civile di cui Casadeipensieri fa parte e che è alla base anche dell'iniziativa di oggi.

Davide Ferrari, Direttore di Casadeipensieri, ha svolto la prima relazione, cui sono seguite quelle di Duccio Campagnoli e di Giuseppina Muzzarelli, V.Presidente della Regione.

Ferrari: Vediamo nella società, anche a Bologna il massimo livello di lontananza dalla politica e disincanto.
Sentiamo le stesse parole contro la politica sia che siano figlie di indignazione sia che si rivolgano ad una fuga dalla libertà, dalla democrazia.
Si avverte il buon governo, sono buoni tutti gli indicatori. L’ Emilia-Romagna, con la Lombardia è la Regione più avanzata d’Italia e la maggioranza dei cittadini lo sa.
Il ruolo della politica è stato ed è enorme per raggiungere questo obiettivo, per il nostro territorio assai meno una eredità dalla storia e dalla geografia, com’è per Milano.
Al tempo stesso nella società cresce l’insicurezza, la sfiducia.
La grave crisi economica è già crisi civile
Viviamo una società che sembra presentare ogni giorno più incertezze.
La sfida sul domani non si ferma all’economia.
Fattori imponenti di cambiamento mettono in tensione e alla prova sistemi sociali e di welfare consolidati., la vita del ceto medio, impoverito e sovraccaricato da nuove responsabilità.
Penso all’aumento rilevante dell’aspettativa di vita, che è positivo ma cambia radicalmente le famiglie ed i carichi di cura, e al nodo identità culturale, alla novità dirompente del fenomeno dell’immigrazione, allo spaesamento delle giovani generazioni. Non possiamo non vedere i processi di nuova povertà e di slittamento verso il basso di ceti prima sicuri, fino ai problemi di reddito mensile di molte famiglie.
La Regione ha governato con due punti di orientamento molto forti:
coesione sociale e unità della società.
Bisogna rendere più espliciti i valori che ne sono alla base.
Serve un messaggio forte di valori, di opportunità possibili, di fiducia.
Gli altri, la Destra-qui con la Bernini- diranno “faremo meno e vi costeremo di meno, tanto il pubblico fa sempre male”
Noi dobbiamo rispondere con la massima sobrietà nei comportamenti, con un rinnovamento ma anche con la difesa –alla prova dei fatti- della politica e delle responsabilità pubbliche della politica.
La politica non è l’insieme dei politici.
È il rapporto fra comando e società.
Una politica diffusa, come abbiamo a Bologna è il tessuto che rende la città più democratica ed anche più aperta e capace di andare avanti.
Così come un fenomeno analogo, a cui dare nuova centralità, è il permanere e l’estendersi dell’ associazionismo
Propongo che il mondo dell’Associazionismo, -in sedi e con modi tutti da definire- dia vita- per propria iniziativa autonoma- Ad un Osservatorio-Comitato d’esame delle politiche pubbliche e della pubblica amministrazione, secondo modelli presenti in grandi realtà istituzionali ed associative del Nord Europa, capace di operare in continuità, anno dopo anno,
non solo per controllare, verificando i programmi, la loro attuazione ed i risultati raggiunti, da una posizione terza rispetto agli amministratori ed ai cittadini, ma anche vedere che cosa succede e che cosa si potrebbe fare.
Aiuterebbe a far passare la critica dall’indistinzione alla fondatezza .
Basta con le critiche indistinte che portano al populismo.
Oggi è troppa la distanza fra gli indicatori scientifici e la percezione diffusa. Bisogna mettere in campo iniziative per cominciare a ridurre questa ed altre lontananze.
Abbiamo messo al centro del nostro seminario “Sviluppo di qualità, solidarietà, sapere. Qui in Emilia, con queste leve cerchiamo di reagire alle difficoltà senza attendere la ripresa".
L’intervento di Ferrari si è poi soffermato sui temi della cultura e della scuola in Emilia-Romagna.

Campagnoli: "Concordo con Ferrari, bisogna dare più chiaramente il senso di quello che abbiamo fatto. Il qualunquismo, pur così presente, è spiazzato dalla rilevanza della crisi economica. Rivalutate le politiche pubbliche. il neocentralismo alla Sarkozy è già terminato in Europa, restano necessarie politiche dei territori, delle aree regionali.
La Regione ha operato una vasta politica per lo sviluppo produttivo passando dall'ottica dei distretti produttivi a quella dei distretti tecnologici. Importanti i tecnopoli cher si stanno realizzando che uniscono Università ricerca ed imprese. L'Emilia è diventata una vera Regione governante che agisce con bilanci da 13 miliardi di Euro ed è un soggetto propulsivo riconosciuto dal territorio e dall'Europa".

Muzzarelli:"Diminuisce attaccamento all'Europa. Ma l'Europa unita nacque come ripudio della guerra. Le generazioni hanno avuto ognuna il proprio atteggiamento verso l'Europa. Nell'ultima più giovane prevale un aidea di Europa "vissuta" abitata, per lavoro e per cultura. Ma grande è il lavoro per rendere più accessibile agli emiliano-romagnoli il mercato del lavoro e le opportunità europee, bisogna superare ogni localismo. Grave la polemica contro l'Ufficio a Bruxelles della Regione. Bisogna rendere semplice e comunicabile l'idea di cosa è l'Europa e diffonderla, din dalle scuole. A questo stiamo lavorando, perché i nostri concittadini, che già si sentono europei , lo diventino più partecipativamente"

Sono intervenuti anche il prof. Corrado Melega (“Vengono meno i diritti di libertà delle donne per leggi autoritarie ed un mercato del lavoro che pretende tempi ed adesione totale alle donne. Dobbiamo dire: “libera scienza in libero stato” altrimenti continuerà quella che Margherita Hack definisce la “serrata battaglia per mandare all’estero i nostri cervelli”), ed Elisabetta Calari, cooperatrice sociale, responsabile per il programma del PD di Bologna (“Serve un reddito minimo di inserimento, proposte coraggiose perché cresce il numero di coloro che non possono stare più nel mercato del lavoro”).

In sala Andrea De Maria, segretario del PD.

Ha svolto l'intervento conclusivo Salvatore Caronna, Parlamentare europeo.

Caronna:Molto interessante l’iniziativa inusuale di Casadeipensieri che ha osato parlare di contenuti, fare un seminario in piena campagna elettorale.
Così come l’idea di rivolgersi e dare ruolo al mondo associativo.
E’ una cosa utile, serve a ridare voce, a ritrovare fiducia, ad andare oltre la propaganda.
Non bisogna soltanto lasciarsi condizionare dagli eventi. Lo ha detto Delors:”Viviamo nel culto dell’immediato”Soprattutto in politica. Ma bisogna ricostruire una dimensione più ampia, affermare che i problemi, anche di Bologna, si inseriscono in contesti vasti, come l’Europa.
Il problema dell’Emilia non è il suo passato, ma il futuro. Siamo al vertice di ogni indicatore europeo.
Questo a proposito del fatto che ci sarebbe una classe dirigente del tutto incapace.
Non capisco i termini della querelle che si è aperta sul ruolo del Commissario a Bologna.
Il Commissario faccia il suo lavoro e i partiti, anche il PD , facciano il loro mestiere.
Dopo il voto regionale, deve aprirsi una fase nuova anche nelle politiche regionali, come è già nei programmi di Errani, che veda un ruolo forte dei territori, un ruolo più forte di Bologna.
Per questo alla città di Bologna serve il contesto metropolitano, se se ne scollega arranca, arretra.
Ci aspettano anni molto duri, in campo economico ed in campo sociale.
Serve un partito che non si faccia prendere sempre dalle necessità di seguire l’onda. In tutta Europa le sinistre sono recentemente arretrate, proprio nel momento in cui le nostre idee riprendono corso, così come la critica al mercatismo ed al liberismo.
Nella seconda metà degli anni ’90 si è persa una grande occasione. Le Sinistre governavano le parti maggiori dell’Europa, ma furono percepite come semplici miglioratrici delle scelte e delle politiche della Destra.
Non basta aggiustare quello che fa la Destra, bisogna rimettere al centro l’uguaglianza ed il lavoro, con molta forza.
Serve una Sinistra per affermare, nella società attuale, l’esigenza di uguaglianza e di redistribuzione.
O questo tipo di Sinistra crescerà oppure possibili torsioni autoritarie anche gravi.
In tutta Europa, dove assistiamo al risorgere di forze esplicitamente neofasciste.
Il PD è una forza politica importante, può commettere errori, ma resta decisiva per garantire una buona politica per l’Emilia-Romagna, per Bologna, per dare loro nuovi risultati, per far tenere il passo della modernità senza ripiegamenti.




P. Ufficio stampa
Antonia Babini

Info:
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Bologna, 13 Marzo 2010