Targa Volponi 2016 a Migliori, Giardino, Wolfango e De Donato
Targa
ricordo di Paolo Volponi.
Per
il 2016 il premio viene assegnato a Wolfango, Nino
Migliori, Vittorio Giardino e Paola
De Donato.
"Casadeipensieri", la rassegna culturale internazionale che vive a Bologna, all'interno della Festa de L'Unità (25 Agosto-19 Settembre), al Parco Nord e in librerie del centro storico, giunge quest'anno alla 26° edizione.
"Casadeipensieri", la rassegna culturale internazionale che vive a Bologna, all'interno della Festa de L'Unità (25 Agosto-19 Settembre), al Parco Nord e in librerie del centro storico, giunge quest'anno alla 26° edizione.
Al suo interno si svolgono gli appuntamenti con la "Targa Volponi", un riconoscimento che, negli anni, è diventato fra i più significativi della città di Bologna.
Questa
edizione è la diciannovesima ed il premio si rivolge a figure
bolognesi di altissima qualità, riconosciuta a livello
internazionale, maestri operanti nei mondi dell'immagine: pittura,
fotografia, fumetto: Wolfango, Nino
Migliori, Vittorio Giardino.
Nella
speciale sezione per l'impegno civico la Targa viene assegnata alla
professoressa Paola De Donato,
Presidente dell'Università “Primo
Levi”.
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Nino
Migliori nasce
a Bologna, nel 1926.
Inizia
a fotografare nel 1948 e già il suo operare è pregno di molteplici
esplorazioni e di soggetti, motivi, linee di ricerca che in parte
continueranno a caratterizzare il suo lavoro sino ad oggi. Negli anni
cinquanta insieme agli amici Tancredi ed Emilio Vedova frequenta il
salotto di Peggy Guggenheim a Venezia ed è a quegli incontri, come
quelli a Bologna con autori come Vasco Bendini, Vittorio Mascalchi,
Luciano Leonardi ed altri, che trova sostegno e affinità culturale.
Dal 1978 è docente di Storia della Fotografia al Corso di
Perfezionamento di Storia dell'Arte dell'Università di Parma e fa
parte del Comitato Scientifico del Centro Studi e Archivio della
Comunicazione – CSAC– fondato dal professor Arturo Carlo
Quintavalle. Sempre nello stesso anno entra a far parte de L'Opera
dei Celebranti (1978-87) ideata dal critico Franco Solmi. Nel 1982
Migliori da vita ad Abrecal - Gruppo Ricerca Percezione Globale
(1982-1991) che si riallaccia alla poetica futurista nel senso di
rottura degli schemi precostituiti e di libertà di espressione, il
nome è infatti l'inverso di Lacerba. È un gruppo aperto, ne possono
far parte autori giovani e affermati senza gerarchie, nato per un
confronto teorico e pratico e per offrire visibilità ai giovani,
tanto che spesso in quegli anni Migliori fa transitare sul Gruppo
mostre, incontri, pubblicazioni. Dagli anni settanta dirige
workshops, ma dopo l'esperienza universitaria dal 1986 si dedica con
frequenza alla didattica in scuole di vario ordine e grado e in
istituzioni museali, tra i tanti a iniziare da Giocafoto (Suzzara,
1986) alla serie Luci e tracce (Cavezzo, 1996-2002), da Lagorai
immaginato (Borgo Valsugana, 2004) al recentissimo laboratorio in
fieri con i bimbi del Nido MAST (Bologna 2014 -2016). Nel 2016 decide
di istituire la Fondazione Nino Migliori.
La
sperimentazione sui materiali e sul linguaggio è il tratto
fondamentale che caratterizza la produzione di Nino Migliori fin dal
1948. Declinata in Ossidazioni, Pirogrammi, Cellogrammi, Lucigrammi,
Idrogrammi, tecniche inventate da la lui stesso, ma anche in
Fotogrammi, Foro stenopeico, Clichè-verre mutuati dalla storia
dell'arte. Contemporaneamente realizza foto realiste con una
particolare idea di racconto in sequenza. Negli anni Sessanta
Migliori prosegue la riflessione sul linguaggio della fotografia ed
inizia la stagione dei lavori concettuali da Antimemoria (1968) a Il
tempo dilatato (1974) da In immagin abile (1975) a
Segnificazione (1978). Negli anni Ottanta è la polaroid che viene
indagata e Migliori realizza una molteplice ricerca innovativa sul
mezzo e produce serie di manipolazioni che articola in Polapressures
e Polaori, altre tecniche da lui ideate. Negli anni Novanta si
avvicina al mezzo digitale scansionando le sinopie polaroid che per
mezzo di elaborazioni si trasformano in Trasfigurazioni. Dagli anni
Duemila realizza numerose installazioni da Così in cielo (2000-2003)
a Orantes (2011-12), daChecked-one year under control (2002) a Il
tempo rallentato-in vitro (2013), da Marmografie (2004) a Gocce e
bollicine (2014) mentre Scattate e abbandonate (2013) è una
imponente installazione costituita da centinaia e centinaia di
fotografie rifiutate e mai ritirate dai laboratori fotografici che
Migliori dal 1978 ha raccolto per qualche anno. La progettualità,
che sta alla base di ogni suo lavoro, e la necessità di praticare
nuove strade per superare la ripetizione di uno stesso stilema, lo
portano a realizzare serie di lavori che necessitano di strumenti
costruiti ad hoc come il caleidoscopio per ritratti Dreamhair (2005),
il bastone per una lettura dal basso di New York (2005), il
dispositivo per un doppio scatto, anteriore e posteriore, Crossroaads
(2006). Oppure realizza innovativi punti di luce come nella la serie
“ a lume di candela “ iniziata nel 2006 con Terra incognita. Lo
zooforo del Battistero di Parma e che prosegue con altri importanti
monumenti o sculture come, ad esempio, il Compianto sul Cristo morto
di Niccolò dell'Arca (2012), le Metope del Duomo di Modena(2015).
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Vittorio
Giardino.
Nato
a Bologna nel 1946, è uno dei maggiori autori di fumetti nella scena
internazionale.
Avviato
alla professione di ingegnere elettronico, ad un certo punto
della sua vita ha deciso però di fare della sua passione - il
fumetto - il suo mestiere.
Dopo
le sue prime storie (come quelle contenute nel libro collettivo
“Indagini nell'altroquando”, degli anni settanta) è giunto ad
una maturità artistica caratterizzata dalla raffinata "linea
chiara" .
I
suoi lavori toccano i momenti più oscuri della storia europea, dal
nazismo alla guerra civile spagnola, fino agli anni dello stalinismo
e della destalinizzazione. Di personaggio in personaggio, Vittorio
Giardino si è affermato prima in Italia e poi soprattutto in Francia
(ed ora anche negli USA) con storie ed ambientazioni sempre più
coinvolgenti, raffinate e corpose. Il suo percorso testimonia sia di
una progressiva maturazione nel disegno e nelle capacità narrative,
sia della possibilità, conquistata con il successo nell'evoluto
mercato francese, di produrre sempre più liberamente senza
preoccuparsi dei generi, delle convenzioni e delle strettoie del
"fumetto-fumetto". Infatti, Giardino passa dal genere
hard-boiled del suo personaggio Sam Pezzo, alla spy-story con
venature politiche delle storie con protagonista Max Fridman, al
fumetto erotico con Little Ego, fino ad arrivare al capolavoro con
“Jonas Fink”, il romanzo di formazione di un giovane ebreo
praghese dal dopoguerra alla caduta del muro.
Le
opere di Vittorio Giardino sono state tradotte in quattordici lingue
(tra le quali francese, spagnolo, greco, svedese, tedesco, norvegese,
portoghese, e giapponese), e pubblicate in diciotto paesi.
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Wolfango
Peretti Poggi, è nato
nel 1926 a Bologna.
La
famiglia lo voleva avvocato o medico. Perciò, dopo aver conseguito
il diploma di maturità classica (Liceo Galvani), si iscrisse a
Medicina, ma applicandosi ai saperi anatomici esclusivamente in
funzione artistica.
Poi l'irrevocabilità della vocazione prevalse su tutto, anche perché sostenuta da uno zio pittore (Giuseppe Mazzotti), che da subito gli aveva fornito gli strumenti tecnico-linguistici della pittura.
Poi l'irrevocabilità della vocazione prevalse su tutto, anche perché sostenuta da uno zio pittore (Giuseppe Mazzotti), che da subito gli aveva fornito gli strumenti tecnico-linguistici della pittura.
Wolfango
non riconoscendosi nella soluzione di continuità proposta dal
"Moderno", ma fiducioso ancora nella possibilità di un
margine di manovra all'interno della tradizione — elaborò un suo
rinnovamento: prima di tutto mantenendo- sulla base dello statuto
storico tradizionale - la rappresentazione del mondo così come lo
vedono i nostri occhi: mimeticamente. È un'accettazione del nostro
esistere, della nostra fisicità e della nostra limitatezza. Un
coefficiente d'attrito necessario da rispettare. Un pedaggio da
pagare. Per Wolfango ogni modificazione delle apparenze fenomeniche
provoca un allontanamento, un'elusione, una fuga spiritualistica, o
un tradimento della Realtà, della terra, della carne.
Ingrandendo
le figure per analizzarle in maniera più approfondita(uso della
lente di ingrandimento sul modello) l'artista provoca sia una
fascinazione che uno spaesamento nell'osservatore, che si ritrova ad
osservare gli oggetti come per la prima volta. Inoltre l'osservazione
rigorosa del "vero" conduce a una vera e propria osmosi con
l'oggetto preso in esame.
Sono
nati così uno stile inconfondibile e, via via, la realizzazione di
opere che hanno destato la meraviglia di un pubblico vastissimo,
prima a Bologna, e poi di un grande numero di estimatori in
tutt'Italia e all'estero.
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Paola
De Donato, protagonista
per molti anni, come dirigente scolastico, della vita di importanti
poli educativi cittadini, come l'ITC Rosa Luxembourg, è stata poi
eletta Presidente dell'Università “Primo Levi”, incarico che
svolge tuttora.
Nata
come “università della terza età”, la “Primo Levi” si è
poi proposta con successo come uno dei maggiori centri formativi di
educazione ed apprendimento per adulti di ogni età.
La
varietà e l'autorevolezza dei corsi e dei docenti, la straordinaria
promozione culturale che continua, anno dopo anno, a mettere in campo
qualificano la “Primo Levi” come un nodo fondamentale della rete
culturale della città.
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Gli
incontri durante i quali verranno consegnate le "Targhe Volponi"
saranno i seguenti, tutti al Parco Nord:
12
Settembre, lunedì
ore
21 Libreria della Festa
Targa
ricordo di Paolo Volponi per l'impegno civico
a
Paola De Donato.
Intervengono
Ethel Frasinetti e Guido Armellini.
Consegna
la Targa Luigi Tosiani.
Presiede
Graziella
Giorgi.
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16 Settembre, Venerdì Sala Metropolitana
Targa
ricordo di Paolo Volponi 2016 a Nino Migliori e Vittorio
Giardino.
Intervengono,
in dialogo con Nino Migliori: Michele Smargiassi, Graziano Campanini,
in
dialogo con Vittorio Giardino: Daniele Barbieri ed Emilio Varrà.
Consegna
le Targhe Virginio Merola.
Presentazione
di Marco
Macciantelli.
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17 Settembre, Sabato
ore
17 sala centrale
Targa
ricordo di Paolo Volponi a Wolfango.
Intervengono
Eugenio Riccomini, Matteo Marchesini, Cesare Sughi
Consegna
le Targa Francesco Critelli.
Presenta
Bruno Stefani.
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Targa
ricordo di Paolo Volponi alla Casa dei pensieri
Libro
d'oro
1997
Alda Merini
1998
Francesco Leonetti
1999
non assegnato
2000
Dacia Maraini
2001
Guido Guglielmi
2002
Alberto Asor Rosa, Carlo Lucarelli
2003
Laura Betti [Targa Simenon ad Andrea Camilleri]
2004
Luis Sepulveda
2005
Giuseppe Bertolucci [Premio Oliviero Parma, con Asppi 2005 Claudio
Lolli]
2006
Piera Degli Esposti [Premio Oliviero Parma, con Asppi 2006 Folco
Portinari]
2007
Mario Monicelli
2008
Arnoldo Foà
2009
Enzo Jannacci, Melania Mazzucco (premio speciale alla carriera ad
Eugenio Riccomini)
2010
Vincenzo Cerami, Edith Bruck
2011
Ezio Raimondi, Marco Bellocchio, Liliana Cavani
2012
Andrea Emiliani, Gualtiero Bertelli, Giovanna Marini
2013
Vasco Bendini, Pirro Cuniberti, Guenther Wallraff
2014
Pier Paolo Calzolari, Concetto Pozzati, Vittorio Franceschi, (Sezione
impegno civico) Otello Ciavatti
2015
Giancarlo Piretti, Luigi Ontani, Marina Mizzau, Luca Caccioni
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WolfangoVittorio Giardino
Nino Migliori
Paola De Donato
Le
immagini dei premiati sono tratte dalla rete e per alcune non è
stato possibile verificare eventuale copyright. Sono qui allegate a
scopo documentativo. In ogni caso Casadeipensieri si dichiara pronta
ad assolvere eventuali oneri di acquisto.
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