La casa dei pensieri

22.8.13

Casadeipensieri2013. Gli ospiti internazionali.


Vandana Shiva, Terry Brooks, Guenter Wallraff, Amy Hoch, Azza Filali, India, America, Germania, Tunisia: il carattere internazionale di questa 23° edizione di Casadeipensieri è una scelta. Reagire alla crisi, rifiutare ogni chiusura, essere “per la cultura”, affermarne libertà e pluralità.

 Azza Filali

 Vandana Shiva

 Guenter Wallraff

 Terry Brooks


Amy Hoch

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Terry Brooks
Nato a Sterling, l' 8 gennaio del 1944 è uno scrittore statunitense.

Biografia

Ha studiato letteratura inglese all'Hamilton College e si è laureato in legge alla Washington & Lee University. Prima di dedicarsi alla scrittura ha praticato la professione di avvocato. Attualmente vive tra Seattle e le Hawaii con la moglie Judine.
Il suo primo romanzo, La Spada di Shannara del 1977, diventò un best-seller mondiale e rimase nella classifica del New York Times dei libri più venduti per oltre cinque mesi. Col tempo, la produzione di Brooks è andata discostandosi dai canoni tipici del fantasy. La sua vasta produzione si struttura in vari cicli o saghe.
Circa a metà della stesura della trilogia del Verbo e del Vuoto, George Lucas, il creatore di Star Wars, chiese personalmente a Terry di scrivere il romanzo "Star Wars Episodio I: La Minaccia Fantasma". Terry, essendo un fan di Star Wars, accettò ed andò al Ranch Skywalker per discutere il progetto con Lucas e, un mese prima dell'uscita del film nei cinema, il libro fu pubblicato riscuotendo grandi successi sia da parte dei fan di Terry sia da quelli di Star Wars.

Opere

Ciclo di Shannara

Tetralogia della Spada di Shannara

I primi quattro romanzi pubblicati (La Spada di Shannara, Le Pietre Magiche di Shannara, La Canzone di Shannara e Il Primo Re di Shannara) sono ambientati nel mondo delle Quattro Terre, che Brooks racconta essere nient'altro che il nostro mondo devastato da spaventose guerre (Le "Grandi Guerre"). Le Quattro Terre sono popolate da diverse razze: gli Umani, che vivono al Sud; i Nani, che vivono ad Est; gli Gnomi ed i Troll, barbari e generalmente malvagi, al Nord; gli Elfi, infine, ad Ovest, discendenti della razza più antica delle Quattro Terre. In passato erano dotati di poteri magici, ma ora, umanizzati, non sono più in grado di usarli. La trilogia racconta le vicissitudini della famiglia - umana - degli Ohmsford, i cui membri sono gli ultimi discendenti dell'antica famiglia elfica di sangue reale di Shannara, e dunque detentori di latenti poteri magici. Filo conduttore della storia è il druido Allanon, uno stregone che aiuta gli Ohmsford nelle tremende imprese da affrontare contro il Male. La trilogia si divide in tre generazioni della famiglia degli Ohmsford: il primo sarà Shea, un giovane ragazzo adottato, a conoscere il druido Allanon e quindi le sue regali discendenze elfe. Egli dovrà affrontare un lunghissimo viaggio per trovare la mitica spada di Shannara, ma non lo farà da solo: con lui partirà una compagnia di amici e guerrieri per aiutarlo a trovare la spada e a sconfiggere il terribile Signore degli Inganni. 50 anni dopo, ne "Le Pietre Magiche di Shannara", toccherà al nipote di Shea, il giovane Wil Ohmsford, di salvaguardare la ragazza elfa Amberle che dovrà riportare in vita l'Eterea, il meraviglioso albero elfo che con la sua magia teneva lontani i demoni dalle proprie terre. Contro le terribili creature che dovrà affrontare, Wil avrà l'appoggio delle Pietre Magiche affidategli dal nonno Shea. E infine, ne "La Canzone di Shannara" saranno i due figli di Wil Ohmsford, Brin e Jair, a intraprendere un disperato viaggio fino alla sorgente del male, l'Ildatch. In "Il Primo Re di Shannara", antefatto de "La Spada di Shannara", si parla del druido Bremen che cerca di salvare le quattro terre contro il Signore degli Inganni.

Tetralogia degli Eredi di Shannara

Nel 1990 Terry Brooks torna a raccontare le vicende delle Quattro Terre, in quello che certamente è il suo ciclo più celebre. Esso si compone di quattro libri: Gli eredi di Shannara (1990), Il druido di Shannara (1992), La regina degli Elfi di Shannara (1993) e I talismani di Shannara (1994). I nemici da affrontare sono gli Ombrati, mostruose creature di natura sconosciuta che devastano le terre e si cibano di magia, e la Federazione, una spietata entità politica degli Uomini ostile a qualsiasi forma di magia, che ha ridotto i Nani in schiavitù e costretto alla diaspora il popolo degli Elfi. Lo spirito del druido Allanon convoca dunque i discendenti degli Ohmsford ed assegna ad ognuno un compito necessario per salvare le Quattro Terre: ritrovare la scomparsa Spada di Shannara, riportare in patria il popolo elfico, riportare nel mondo reale la fortezza dei druidi di Paranor. La storia è dunque incentrata sul tentativo di riportare nel mondo la magia necessaria per sconfiggere il potere degli Ombrati.

Il primo re di Shannara

Scritto nel 1996, questo romanzo è un preludio a tutte le opere successive della serie di Shannara. Narra della Seconda Guerra delle Razze, della distruzione dell'ordine dei druidi, della forgiatura della Spada di Shannara, dello scontro con il Signore degli Inganni. Vi sono riferimenti ed approfondimenti su tematiche comparse nei precedenti sette libri.

Trilogia del viaggio della Jerle Shannara

In questa trilogia Brooks racconta le vicende successive al ciclo degli Eredi di Shannara. Essa si compone di tre libri: La strega di Ilse (2000), Il labirinto (2001) e L'ultima magia (2002). Le vicende sono ambientate quasi completamente al di fuori delle Quattro Terre, in un continente al di là dello Spartiacque Azzurro dove si trova una città fantasma dell'epoca delle Grandi Guerre. Compito dei nuovi discendenti degli Ohmsford è impadronirsi della formidabile fonte di potere e magia che si trova nei meandri di questa città, ma la spedizione comandata dal druido Walker Boh e dal principe degli Elfi è ostacolata dalle forze della strega di Ilse e del suo misterioso maestro, il Morgawr. Elemento peculiare di questa trilogia è il modo in cui Brooks racconta il confronto tra il mondo magico di Shannara e quello tecnologico del nostro mondo prima delle Grandi Guerre.

Trilogia del Druido Supremo di Shannara

Direttamente successiva a quella de Il viaggio della Jerle Shannara, questa trilogia è l'ultima in ordine di tempo scritta da Brooks ed è il proseguimento delle vicende narrate nel ciclo precedente (è ambientata, infatti, vent'anni dopo). Si compone di tre libri: Jarka Ruus (2003), Tanequil (2004) e La regina degli Straken (2005). La vicenda è nuovamente ambientata nelle Quattro Terre, con alcune deviazioni in un mondo parallelo, quello del Divieto abitato dai Demoni descritto da Brooks ne Le Pietre Magiche di Shannara. Protagonista centrale è Grianne, la strega di Ilse della trilogia precedente.

Ciclo di Landover

Il ciclo di Landover è una delle due saghe di Brooks non ambientate nelle Quattro Terre. Essa prende le mosse dal nostro mondo di oggi, e protagonista è Ben Holiday, un avvocato in crisi dopo la morte precoce della moglie (il personaggio di Ben presenta una forte identificazione con Brooks stesso). Ad Holiday viene offerta la possibilità di uscire dal vuoto della sua attuale vita tramite un curioso annuncio su un catalogo di prodotti natalizi: Regno magico in vendita!. Inizia così una serie di straordinarie avventure in un mondo parallelo dominato dalla magia di cui Ben, dopo grandi difficoltà, riuscirà a diventare legittimo re, aiutato da una serie di strani compagni: un mago maldestro, un cane parlante, due fedeli coboldi e una donna albero di cui Ben s'innamorerà. Lo scopo di fondo di questo ciclo di Brooks è quello di rovesciare completamente i tradizionali schemi della fantasy, parodiandoli con garbo ma mantenendo inalterata la struttura romanzesca e non disdegnando di affrontare anche temi seri e profondi come già nelle opere di Shannara. Il confronto tra il mondo magico e il nostro mondo è oggetto delle più riuscite delle storie del ciclo, che si compone di sei libri: Il magico regno di Landover (1986), L'unicorno nero (1987), Mago a metà (1988), La scatola magica di Landover (1994), La sfida di Landover (1995) e La principessa di Landover (2009). Terry Brooks ha recentemente reso noto che è in corso la lavorazione di un film sul primo romanzo del ciclo, che dovrebbe essere diretto dal regista Stephen Sommers.

Trilogia del Verbo e Vuoto

Questo ciclo di tre libri è notoriamente il più singolare della produzione di Brooks. Esso è ambientato nel nostro mondo contemporaneo, nello specifico la società nordamericana della fine dello scorso secolo. Protagonista è Nest Freemark, una ragazza di invidiabili capacità atletiche e dotata di poteri magici ereditati dalle donne della famiglia sue antenate.
Responsabilità che Nest ha preso su di se è proteggere - insieme al curioso e antipatico compagno Pick, un silvano dalle dubbie origini - il parco della sua città natia di Hopewell dalle forze del Vuoto che costantemente lo minacciano.
La sua vita che, pur permeata di magia, scorre al ritmo di quella dei suoi coetanei adolescenti viene complicata dal ritorno del suo passato, nello specifico suo padre, un Demone del Vuoto determinato a renderla sua alleata nella lotta per il Caos a favore del Vuoto. Ma John Ross, Cavaliere del Verbo, uno dei campioni del Bene dotato di grandi poteri magici e di grande carisma compare anch'egli per tentare di impedirlo. Il suo compito è combattere i Demoni, orrende creature che assumono fattezze umane e portano nell'umanità violenza e disperazione, pur mantenendo un atteggiamento sadico ed indifferente. Nest è continuamente contesa dal Verbo e dal Vuoto per i suoi poteri e i tre romanzi della trilogia ne raccontano le vicende che la legano sempre più indissolubilmente a John Ross: Il Demone (1997), Il Cavaliere del Verbo (1998), I Fuoco degli Angeli (1999). L'importanza di queste opere sta nel modo in cui Brooks racconta con crudo, cinico realismo le brutture della civiltà occidentale corrosa da mali, visibili e invisibili, incarnati anche simbolicamente nella figura dei Demoni che non devono fare altro che agire da cattivi consiglieri per scatenare tragedie che uomini alla deriva già covano dentro. A questi Brooks contrappone la figura del Cavaliere del Verbo e delle difficoltà di chi, come questi, si pone l'obiettivo di salvare dalla distruzione una società che pare ormai condannata da se stessa.
Le vicende del Verbo e del Vuoto sono state riprese da Brooks nella sua nuova trilogia, "La genesi di Shannara", che fa da ponte tra questa saga e la sua creazione più nota, la saga di Shannara, narrando il declino definitivo della società moderna che dalle sue ceneri farà risorgere un mondo nuovo.

Trilogia de La genesi di Shannara

Il 29 agosto 2006 segna l'uscita in America di "Armageddon's Children" il primo libro della trilogia pre-shannara che narra le vicende durante l'ultimo periodo della distruzione del Vecchio Mondo (le "Grandi Guerre" citate nelle saghe di Shannara). La nuova opera riprende personaggi ed eventi lasciati in sospeso alla fine della trilogia "Verbo e vuoto" e introduce particolari (personaggi, amuleti...) che ritroveremo nelle saghe di Shannara; una vera e propria testa di ponte che ci conduce nella trasformazione del nostro Mondo nelle Quattro Terre. Il titolo scelto per l'edizione italiana (uscita il 26 settembre 2006) è I figli di Armageddon. Il secondo libro della saga, pubblicato negli Usa a fine agosto 2007, è intitolato "The Elves of Cintra" (Gli elfi di Cintra Mondadori Settembre 2007). Il terzo libro, è stato pubblicato negli USA il 26 agosto 2008 ed è intitolato "The Gypsy Morph", la versione Italiana (L'esercito dei Demoni) invece è uscita il 3 marzo 2009 .

Altre opere

Terry Brooks ha scritto altri romanzi al di fuori della canonica produzione fantasy. Citiamo ad esempio Hook – Capitan Uncino (1991), trasposizione del film di Steven Spielberg, e Star Wars Episodio I – La minaccia fantasma (1999) dal film di George Lucas dell'acclamata saga fantascientifica. Un suo racconto, Amici immaginari, in cui compare il silvano Pick della trilogia del Verbo e Vuoto, è stato poi pubblicato nell'antologia di scrittori fantasy Magicland, a cura di Lester del Rey. Importante è poi la guida completa ai fatti, personaggi, luoghi e cose della saga di Shannara, il Magico mondo di Shannara (2002) scritto insieme a Teresa Patterson ed illustrato da David Cherry, di cui è in lavorazione una seconda edizione riveduta ed ampliata. Infine, di fondamentale importanza resta l'autobiografia e guida alla scrittura A volte la magia funziona (2003), di gradevole lettura e fascino in cui Brooks espone le origini dei suoi romanzi e dà consigli ai giovani aspiranti scrittori.

Lista completa delle opere

Il ciclo di Shannara

  • La Spada di Shannara, 1977 (orig.: The Sword of Shannara)
  • Le Pietre Magiche di Shannara, 1982 (orig.: The Elfstones of Shannara)
  • La Canzone di Shannara, 1985 (orig.: The Wishsong of Shannara)
  • Lo spirito oscuro di Shannara, Fumetto

Il ciclo degli eredi di Shannara

  • Gli eredi di Shannara, 1990 (orig.: The Scions of Shannara)
  • Il druido di Shannara, 1991 (orig.: The Druid of Shannara)
  • La regina degli Elfi di Shannara, 1992 (orig.: The Elf Queen of Shannara)
  • I talismani di Shannara, 1993 (orig.: The Talismans of Shannara)

Il preludio di Shannara

  • Il primo re di Shannara, 1996 (prequel, orig.: First King of Shannara)

Il viaggio della Jerle Shannara

  • La strega di Ilse, 2000 (orig.: Ilse Witch)
  • Il labirinto, 2001 (orig.: Antrax)
  • L'ultima magia, 2002 (orig.: Morgawr)

Il ciclo del druido supremo di Shannara

  • Jarka Ruus, 2003 (orig.: Jarka Ruus)
  • Tanequil, 2004 (orig.: Tanequil)
  • La regina degli Straken, 2005 (orig.: Straken)

Il ciclo di Landover

  • Il magico regno di Landover, 1986 (orig.: Magic Kingdom For Sale -- Sold!)
  • L'unicorno nero, 1987 (orig.: The Black Unicorn)
  • Mago a metà, 1988 (orig.: Wizard at Large)
  • La scatola magica di Landover, 1944 (orig.: The Tangle Box)
  • La sfida di Landover, 1995 (orig.: Witches' Brew)
  • La principessa di Landover, 2009 (orig.: A Princess of Landover)

Il Verbo e il Vuoto (o "Il ciclo del Demone")

  • Il Demone, 1997 (orig.: Running with the Demon)
  • Il Cavaliere del Verbo, 1988 (orig.: A Knight of the Word)
  • Il fuoco degli angeli, 1999 (orig.: Angel Fire East)

La genesi di Shannara

  • I figli di Armageddon, 2006 (orig.: Armageddon's Children)
  • Gli elfi di Cintra, 2007 (orig: The Elves of Cintra)
  • L'esercito dei Demoni, 2009 (orig: The Gypsy Morph)

Le leggende di Shannara

  • L'ultimo cavaliere, 2011 (orig: Bearers of the Black Staff)
  • Il potere della magia, 2012 (orig: The Measure of the Magic)

Gli oscuri segreti di Shannara

  • I Guardiani delle Faerie, 2013 (orig: The Dark Legacy of Shannara - Wards of Faerie) uscirà in Italia il 27 agosto 2013 (The Blue Divide – Sito ufficiale italiano)

Novelizations

  • Hook - Capitan Uncino, 1991 (orig.: Hook)
  • Star Wars episodio I - La minaccia fantasma, 1999 (orig.: The Phantom Menace)

Altre opere

  • Il magico mondo di Shannara, 1986 (guida illustrata, orig.: The Guide to Shannara, scritto con Teresa Patterson)
  • Amici immaginari, 1991 (racconto breve pubblicato sull'antologia Magicland, Storie di fate, principi e folletti dei maestri della Fantasy con Terry Brooks, Isaac Asimov, C.J.Cherryn, Anne McCaffrey e su Altrove, viaggio nel mondo Fantasy a cura di Laura Giacobazzi e Paolo Pugni)
  • A volte la magia funziona. Lezioni da una vita di scrittura, 2003 (autobiografia, orig.: Sometimes the Magic Works: Lessons from a Writing Life)
  • Lo spirito oscuro di Shannara, 2008 (graphic novel) con Edwin David e Robert Place Napton (orig. Dark Wraith of Shannara)

Opere non tradotte in Italiano

  • The Writers Complete Fantasy Reference: An Indispensable Compendium of Myth and Magic, 2000 (curatore dell'introduzione), con Michael J.Varhola
  • The World of Shannara, 2001(companion book)
  • Indomitable, 2003 (racconto breve pubblicato sull'antologia "Legends II")
  • Why I Write About Elves 2005 (racconto breve pubblicato su Amazon short)
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Günter Wallraff

Nato a Burscheid il 1° Ottobre del 1942 è un giornalista e scrittore tedesco.
Noto nel mondo del giornalismo internazionale d'inchiesta, oltre che per l'impegno sociale e politico che lo contraddistingue, per il particolare metodo delle sue ricerche, effettuate “sotto copertura”. Il principio investigativo alla base dei reportage di Wallraff è l’esperienza diretta ricavata in prima persona attraverso il travestimento e la penetrazione in incognito nell’ambiente sociale oggetto d'indagine. Dal suo nome, il Dizionario dell'Accademia di Svezia ha introdotto tra le proprie voci il lemma «wallraffa» [lett. “wallraffare”] con il significato di «condurre un’inchiesta giornalistica sotto falsa identità».

Biografia

Il padre era un operaio della Ford di Colonia, più tardi asceso alla qualifica di impiegato. La madre apparteneva a una famiglia di ugonotti di origine francese titolari di un’azienda artigiana di costruzione pianoforti. A 16 anni Günter Wallraff rimase orfano del padre. Fin dal liceo, egli manifestò il proprio interesse per la scrittura. Compose alcune poesie che inviò anche allo scrittore Heinrich Böll, essendo amico del nipote. Dopo il diploma intraprese una formazione come libraio, conclusasi nel 1962. Nel 1963, malgrado l’obiezione di coscienza, presentata dopo i termini, Wallraff venne arruolato nella Bundeswehr. A seguito di un trauma cranico, dovuto a una caduta, fu ricoverato nel reparto neuro-psichiatrico nell’ospedale militare di Koblenz. Nel 1964 venne definitamente dichiarato «inabile» ed esonerato dagli obblighi di leva. Heinrich Böll lo incoraggiò più tardi a pubblicare i diari da lui scritti in quel periodo.

Attività giornalistica

I primi reportage

Tra il 1963 e il 1965 lavorò come operaio in diversi stabilimenti industriali, tra cui quelli della ThyssenKrupp AG. Nel 1965 la rivista «Metall» del sindacato metalmeccanici pubblicò i primi servizi d’inchiesta firmati da Wallraff in qualità di lavoratore e testimone delle dure condizioni di lavoro in fabbrica. I suoi articoli ebbero subito grande risonanza ed egli entrò a far parte del Gruppo 61 di Dortmund, un collettivo di operai attivi come scrittori e giornalisti. L’anno seguente uscì il primo libro, una raccolta di articoli dal titolo Wir brauchen dich – Als Arbeiter in deutschen Industriebetrieben, [Tu ci servi – come operaio nelle fabbriche tedesche!], con cui Wallraff raggiunse la notorietà. Negli anni seguenti collaborò con diverse testate tra cui l’Hamburger Morgenpost e dal 1968 per la rivista konkret. Nel 1969 fu pubblicato il lavoro 13 unerwünschte Reportagen [Tredici reportage indesiderati], una serie di inchieste-denuncia svolte dal giornalista sotto varie coperture: nelle vesti di alcolista in una clinica psichiatrica, senzatetto, studente in cerca di alloggio e persino come presunto trafficante di napalm per l’esercito americano. Dopo la pubblicazione del libro, Wallraff venne citato in giudizio con l’accusa di «usurpazione di funzioni pubbliche»: in una delle sue inchieste nei panni di operatore telefonico, si era spacciato al telefono per segretario ministeriale. Il 9 dicembre 1969 il Tribunale di Francoforte sul Meno lo prosciolse da ogni accusa in ragione del diritto d’informazione. Per evitare ogni “visita” sgradita, diverse aziende decisero di affiggere un identikit del giornalista nei propri luoghi di lavoro.
Nel 1971 l’emittente televisiva nazionale ZDF mise in onda il documentario realizzato da Wallraff Flucht vor den Heimen [Fuga dai sanatori], sul mondo dell’assistenza sociale. In quel periodo Wallraff cominciò anche a collaborare con altri autori. Nel 1973 pubblicò il libro a quattro mani assieme a Bernt Engelmann dal titolo Ihr da oben – wir da unten [Voi lì in alto. Noi qui sotto] che divenne subito un bestseller in Germania. Il lavoro vedeva Wallraff infiltrato nel ruolo d’impiegato negli uffici di diverse aziende tedesche, al fine di denunciarne gli abusi.

L’arresto e la reclusione in Grecia

Nel 1974 durante una protesta contro la dittatura militare in Grecia, Wallraff fu arrestato ad Atene, assieme ad altri manifestanti. Considerato un dissidente, durante la prigionia subì percosse e maltrattamenti. Scoperta la sua vera identità, venne condannato a 14 mesi di prigione nel carcere di Korydallos. Con la caduta della dittatura, Wallraff riottenne la libertà, assieme agli altri prigionieri politici. Da questa esperienza Wallraff redasse, con l’aiuto del giornalista Eckart Spoo, il titolo, uscito solo più tardi, nel 1984: Unser Faschismus nebenan. Griechenland gestern – ein Lehrstück für morgen [Il fascismo nostro vicino. La Grecia di ieri, una lezione per il domani].

Il caso Spínola


Nel 1976 fu al centro di un caso caso politico e mediatico di portata internazionale. Facendosi passare per un presunto trafficante di armi, il 25 marzo 1976 incontrò a Düsseldorf l’ex-presidente e generale portoghese António de Spínola. Il reporter era già entrato in contatto con i suoi seguaci nel corso di un soggiorno di tre mesi sotto copertura in Portogallo. Nel corso di una conferenza stampa a Bonn, il 7 aprile 1976, Wallraff, che in quel periodo era sorvegliato dai servizi segreti federali, rese noti al mondo i dettagli di un colpo di stato ordito dal generale portoghese per rientrare al potere. I fatti saranno in seguito raccontati dal giornalista nel libro Aufdeckung einer Verschwörung. Die Spínola-Aktion [Smascheramento di una congiura. L’operazione Spínola].

L’inchiesta alla Bild-Zeitung

Nel 1977, Wallraff si introdusse per tre mesi e mezzo sotto la falsa identità di Hans Esser nella redazione della Bild Zeitung di Hannover. I risultati delle sue ricerche furono pubblicati in tre reportage: Der Aufmacher (1977) [Titolo d’apertura], Zeugen der Anklage (1979) [Testimoni d’accusa], "Bild"-Handbuch (1981) [letteralmente: Il vademecum dell’‘immagine’” (Gioco di parole con il nome della testata “Bild” – “immagine”)]. In essi Wallraff denunciava i metodi adottati dal giornale scandalistico, che, a suo dire, diffondeva informazioni volutamente parziali o tendenziose e senza alcun rispetto delle norme sulla privacy. Dal primo dei tre libri fu tratto anche il documentario televisivo prodotto nel 1977 dall’emittente WDR Informationen aus dem Hinterland [Notizie dall’interno]. La Bild-Zeitung e il gruppo editoriale Axel Springer AG perseguì penalmente a più riprese Wallraff, con l’accusa di «indagini occulte non autorizzate» e richiedendo che alcuni passaggi dei suoi libri fossero rimossi. Il procedimento si concluse nel 1983 con un giudizio della Corte costituzionale a favore del giornalista.

Faccia da Turco

Nel 1983, Wallraff diede inizio una ricerca durata due anni sotto le mentite spoglie del lavoratore turco Alì Sinirlioglu, insinuandosi tra gli altri da McDonald’s e in uno stabilimento della stessa Thyssen, presso cui aveva lavorato anni prima. Il resoconto di quelle esperienze fu affidato alle pagine del libro Ganz unten (1985) – il primo dell’autore a uscire anche in Italia con il titolo Faccia da turco (Pironti 1986) – e a un documentario omonimo dell’anno successivo. L’inchiesta rappresenta un documento unico sulle condizioni dei milioni di cosiddetti Gastarbeiter, i "lavoratori ospiti" che la Germania Ovest assunse negli anni del suo boom economico.

Indagini oltre i confini tedeschi

Negli anni Novanta Wallraff fece alcune ricerche anche in Giappone, nei panni di un lavoratore immigrato iraniano. I documentari da esse ricavati avranno grande risonanza sulle televisioni locali. Durante la Guerra del Golfo, nel 1991, dopo che Saddam Hussein aveva minacciato la distruzione di Israele in caso di un attacco della coalizione dei 35 stati guidata dall’ONU, Wallraff intraprese un viaggio tra i kibbuz israeliani, dove ebbe modo di incontrare ancora diversi sopravvissuti dai campi di concentramento nazisti.

Le accuse di collaborazione con la Stasi e la vittoria in tribunale

Nel 2003, durante l’esame del dossier Rosenholz, nel quadro di un’inchiesta pubblica sulla Stasi, Wallraff fu sospettato di essere stato un informatore dell’intelligence della Germania Est durante gli anni ’60-’70. Egli negò sempre di aver mai collaborato con i servizi segreti della DDR. In seguito alla sua denuncia per diffamazione contro le ripetute insinuazioni mosse dal gruppo editoriale Axel Springer AG in questo senso, il tribunale di Amburgo stabilirà l’infondatezza dei sospetti a suo carico, vietando la diffusione di altre illazioni. La sentenza fu confermata dalla corte d’appello nel 2006.

Notizie dal migliore dei mondi

«Quando decisi di rimettermi nei panni dei perdenti del migliore dei mondi, non immaginavo a cosa andavo incontro. Mi sembrava impossibile che si potesse diventare truffatori lavorando in un call-center, che i senzatetto venissero davvero abbandonati a se stessi a 15 gradi sotto zero. Non ero consapevole delle reali dimensioni del razzismo, prima di provarlo sulla mia pelle.»

A partire dal 2007 Wallraff fu impegnato per diversi anni nella realizzazione di una serie di reportage “sotto copertura” per conto del settimanale Die Zeit, con l’obiettivo di fornire, passando dal mondo del lavoro a quello delle istituzioni assistenziali, uno sguardo dall’interno sul reale funzionamento della società tedesca e con essa delle società neo-capitalistiche in generale, smascherandone i meccanismi di sfruttamento, i metodi di emarginazione sociale e i pregiudizi sottesi. Per realizzare uno di questi Wallraff visse per diversi mesi tra il 2008 e il 2009 come senzatetto, introducendosi sotto falso nome nei ricoveri di emergenza di mezza Germania, tra Colonia, Francoforte e Hannover, ritraendo e provando sulla propria pelle le dure condizioni di vita degli ultimi della società. Nell’autunno 2009 uscì inoltre il film documentario Schwarz auf Weiß - eine Reise durch Deutschland [“Nero su bianco. Un viaggio attraverso la Germania”] in cui Wallraff, seguito da una troupe televisiva in incognito, veste i panni dell’immigrato somalo Kwami Ogonno, vittima di frequenti episodi di discriminazione a sfondo razziale. I risultati di queste ed altre inchieste di quegli anni sono raccolte nel libro Aus der schönen neuen Welt (2009), di cui è uscita in Italia la prima parte con il titolo Notizie dal migliore dei mondi (L’orma editore, 2012).

Opere

  • 13 unerwünschte Reportagen (1969)
  • Die Reportagen. (1976)
  • Der Aufmacher – Der Mann, der bei „Bild“ Hans Esser war, Kiepenheuer & Witsch, Köln 1977
  • Zeugen der Anklage. Die „BILD“-beschreibung wird fortgesetzt (1979)
  • Das „Bild“-Handbuch. Das Bild-Handbuch bis zum Bildausfall (1982).
  • Nicaragua von innen (1983)
  • Günter Wallraffs BILDerbuch. Nachwort von Heinrich Böll. (1985)
  • Ganz unten. Beschreibung des Schicksals von illegal eingeschleusten Arbeitern. (1985)
  • Reportagen 1963–1974. Mit Materialien und einem Nachwort des Autors. (1987)
  • Ich – der Andere. Reportagen aus vier Jahrzehnten. (2002)
  • Aus der schönen neuen Welt. Expeditionen ins Landesinnere. (2009)
    In Italiano: Notizie dal migliore dei mondi - una faccia sotto copertura, L'Orma, Roma 2012
  • Günter Wallraff Undercover (2010)

Opere in traduzione italiana

  • Faccia da turco. Un "infiltrato speciale" nell'inferno degli immigrati Pironti 1986
  • Notizie dal migliore dei mondi. Una faccia sotto copertura, L'orma editore 2012
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Vandana Shiva

Nata a Dehra Dunh, il 5 novembre1952, è un'attivista e ambientalista indiana. Nel 1993 ha ricevuto il cosiddetto Premio Nobel alternativo, cioè il Right Livelihood Award.
Nel 1978 Shiva si laurea in Fisica University of Western Ontario, Canada, con una tesi di dottorato in "Variabili nascoste e località nella teoria quantistica". Successivamente si occupa di ricerca interdisciplinare (scienza, tecnologia e politica ambientale) all'Indian Institute of Science e all'Indian Institute of Management di Bangalore. Nel 1982 fonda il Research Foundation for Science, Technology and Natural Resource Policy, un istituto di ricerca da lei diretto.
Attivista politica e ambientalista, si è battuta per cambiare pratiche e paradigmi nell'agricoltura e nell'alimentazione; si è occupata anche dei diritti sulla proprietà intellettuale, di biodiversità, biotecnologie, bioetica, ingegneria genetica e altro.
Nel 1993 ha ricevuto il Right Livelihood Award. È tra i principali leader dell'International Forum on Globalization.
La sua capacità dialogica l'ha spesso portata in giro per il mondo e spesso anche in Italia. Il 20 gennaio 2008 ha partecipato alla trasmissione Parla con me di Serena Dandini. Il 23 maggio 2010 ha partecipato alla trasmissione Che tempo che fa di Fabio Fazio. Il 9 aprile 2013 ha partecipato alla trasmissione Ballarò. Il 10 aprile è stata intervistata da Rai News 24.
Tra le sue battaglie, che l'hanno resa famosa anche in Europa, vi è quella contro gli OGM e la loro introduzione in India.
Attualmente è la vicepresidente di Slow Food e collabora con la rivista di Legambiente La Nuova Ecologia. È anche membro del Comitato consultivo ad interim dell'Organizzazione per una società partecipativa (IOPS).
Il 9 aprile 2013 ha ricevuto dall'Università della Calabria la laurea honoris causa in Scienza della Nutrizione.
È vegetariana.

Povertà e globalizzazione

Nel breve saggio Povertà e globalizzazione Shiva correla la povertà del terzo mondo agli effetti della globalizzazione. In esso si ritrovano in sintesi i punti chiave del suo pensiero, che ha esposto in altri libri.
«Noi possiamo sopravvivere come specie solo se viviamo in accordo alle leggi della biosfera. La biosfera può soddisfare i bisogni di tutti se l'economia globale rispetta i limiti imposti dalla sostenibilità e dalla giustizia. Come ci ha ricordato Gandhi: "La Terra ha abbastanza per i bisogni di tutti, ma non per l'avidità di alcune persone".»

La desertificazione del territorio agricolo

Lei sostiene che il ricorso diffuso alle monoculture, pur garantendo rese agricole elevate, altera gli equilibri del territorio e costringe ad usare dosi elevate di insetticidi, che provocano la scomparsa di insetti indispensabili per l'impollinazione delle piante (ad esempio api e farfalle). Inoltre, nel suo libro "le guerre dell'acqua", critica l'utilizzo improprio delle riserve di acqua, le quali, invece di venir utilizzate a fini civili dalla popolazione, vengono sfruttate fino all'esaurimento per la coltivazione da parte di alcune aziende di piante idrovore quali la canna da zucchero e l'eucalipto. La Shiva sottolinea anche come gli OGM utilizzati durante la "Rivoluzione Verde" indiana, forniti dagli Stati Uniti che desideravano così allontanare l'India da possibili influenze sovietiche, hanno causato una forte perdita di fertilità del suolo a causa dei concimi chimici necessari alla crescita delle piante che hanno fortemente salinizzato il terreno.

La distruzione della biodiversità

Secondo la Shiva, la ricchezza di specie animali e vegetali presenti nel territorio (la biodiversità), è minacciata, soprattutto in campo agricolo, dalle multinazionali che incoraggiano i contadini a coltivare raccolti a cosiddetto "alto rendimento", impiantando monocolture, a detrimento delle centinaia di varietà tradizionali che stanno scomparendo. Nel suo libro "vacche sacre e mucche pazze" denuncia come causa della scomparsa delle razze locali anche l'allevamento intensivo delle mucche e quello dei gamberetti.

Il debito

Le coltivazioni che le aziende multinazionali sementiere propongono ai contadini innescherebbero una dipendenza da semi di ibridi o di piante OGM, fertilizzanti chimici e fitofarmaci, con costi elevati per gli agricoltori. Le nuove colture tenderebbero infatti a essere più sensibili agli attacchi dei parassiti. I costosi semi, sostiene la Shiva, non si adatterebbero alle condizioni locali e richiederebbero quindi più investimenti in sostanze chimiche e irrigazione. In questo modo i contadini si impoverirebbero a vantaggio delle aziende di sementi, perché alla lunga i maggiori introiti non coprirebbero le maggiori spese. Ciò avrebbe portato centinaia di coltivatori indiani, sommersi dai debiti, al suicidio.

La questione del brevetto

Secondo Vandana Shiva i brevetti di varietà agricole ibride consentirebbero alle multinazionali del settore agricolo di appropriarsi di saperi millenari ed espropriare progressivamente i contadini del loro sapere. Inoltre il livello legislativo non è sufficiente a garantire una protezione a coloro i quali gli OGM contaminassero i campi. In America non sono mancati casi in cui il proprietario danneggiato dalla presenza di piante OGM nel proprio terreno ha dovuto pagare un cospicuo risarcimento alla multinazionale proprietaria del brevetto.

Opere

Ha scritto numerosi saggi, alcuni tradotti in italiano, fra cui:
  • Terra Madre.'Sopravvivere allo Sviluppo', UTET 2002, ISEDI 1990
  • Monoculture della mente. Biodiversità, biotecnologia e agricoltura scientifica, 1995
  • Biopirateria. Il saccheggio della natura e dei saperi indigeni, 1999
  • Vacche sacre e mucche pazze. Il furto delle riserve alimentari globali, DeriveApprodi 2001
  • Campi di battaglia. Biodiversità e agricoltura industriale, Edizioni Ambiente, 2001
  • Il mondo sotto brevetto, 2002
  • Le guerre dell'acqua, Feltrinelli 2004
  • Le nuove guerre della globalizzazione, UTET 2005
  • Il bene comune della terra, Feltrinelli 2006
  • Dalla parte degli ultimi. Una vita per i diritti dei contadini, Slow Food 2008
  • India spezzata, Milano, il Saggiatore 2008
  • Ritorno alla terra, Fazi Editore 2009
  • Campi di battaglia, Edizioni Ambiente 2009


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Azza Filali


E' nata nel 1952. Fa il professore di Gastro-entérologia all'ospedale El Rabta di Tunisi.
Oltre ai titoli in Medicina, ha ottenuto un master in filosofia all'Università Parigi-I nel 2009.
Il suo primo libro: “Il Viaggiatore immobile” (Alif) Le edizioni del Mediterraneo,1991, era un racconto sulla pratica medica. Hanno fatto seguito una seconda prova: “Il Giardino scarlatto” nel 1996, poi il “Signor L” (romanzo, Cérès,1999) “Le Valli di luce” (romanzo, Cérès,2001), “Propositi mutevoli sull'amore” (Cérès,2003), “Cronaca di un spostamento” (romanzo, Mim edizioni,2005). Nel 2007, ha fatto parte di un importante Forum di scrittori, con Théo Ananissoh, Hélène Gaudy, Frank Secka e Claude Rizzo, romosso dall'istituto francese di cooperazione di Tunisi, intorno al tema " Sguardi sull'adolescenza tunisina." Vita di briciole”, un racconto, appare sulla raccolta “Vent' anni più tardi” (Elyzad,2009).
Agli edizioni Elyzad sono pubblicati anche “L'ora del vigneto” (2009, premio speciale della giuria Comar 2010), " Novanta giorni" (2010). E il più famoso “Ouatann”.
La pratica della medicina, così come una disposizione certa all'ascolto degli altri, non è straniera all'interesse che porta Azza Filali a indagare e descrivere la Tunisia di oggi in ciò che ha di profondamente singolare. Gli “esseri” che deambulano nelle vie delle città, il loro passo, il loro modo di parlare o di tacere, di agire o di occultare, e, con altrettanta profondità, gli aspetti dell'interiorità, le attese, i risvegli delle speranze intorpidite, nidificate al fondo, là dove si radicano le nostre cose essenziali.

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Amy Hoch

E' un'artista e poetessa statunitense. Nata a New York City da qualche tempo vive e lavora a Bologna.

A. M. Hoch, conosciuta come Amy Hotch, ha esposto i suoi dipinti e Teatri della Memoria – installazioni che combinano pittura, scultura, testo originale e tecnologie digitali – in musei e gallerie negli Stati Uniti e in Europa.
In particolare: "Portrait of a Young Boat" nel Museo del Castello di Bagnara di Romagna (RA); “Mitosis: Formation of Daughter Cells” (una installazione site-specific ) al Beall Center for Art and Technology, di Irvine, California, e successivamente adattata per l’esposizione alla Galleria Civica d’Arte Moderna di Spoleto; “Interstices” (una installazione multimediale) presso l’Alice Austen House Museum, New York; “I keep forgetting . . . it’s not working,” presso la Kunsthaus Tacheles di Berlino.
Tra le mostre personali, esposizioni alla Deutsches Haus, Columbia University; e LaMama Gallery New York City.
Holland Cotter del New York Times, ha scritto, della sua installazione del 2002 all’ Alice Austen House Museum: “Best of all though, is Amy Hotch’s indoor work at the Alice Austen House. . . . Ms. Hotch’s tender, spirit-summoning work . . . consists mostly of nearly inconspicuous video installations. Look through a keyhole and you see figures climbing stairs; at the bottom of a sugar bowl two women . . . sip tea. In the parlor, waves of harbor water splash across the walls, turning Austen’s house into a piece of living sculpture where outside and inside are one.”
Amy Hoch ha ricevuto numerose borse di studio durante la propria carriera, incluso un posto presso la residenza per artisti Altos De Chavon, nella Repubblica Dominicana; una borsa di studio statale a Berlino e una borsa di studio del Gottlieb Foundation. E’ stata ricercatrice artistica alla Newhouse Center for Contemporary Art, Snug Harbor Museum, New York. Ha ricevuto la commissione di un lavoro su larga-scala per lanciare la stagione 2004 del Beall Center for Art and Technology.