La casa dei pensieri

8.8.13

Dedicata a Vincenzo Cerami Casadeipensieri2013.



Vasco Bendini e Pirro Cuniberti premiati con la Targa “ricordo di Paolo Volponi”.




Il 28 Agosto, con la Festa dell'Unità di Bologna, prenderà il via la 23° edizione della rassegna culturale internazionale Casadeipensieri.
Quest'anno è dedicata a Vincenzo Cerami, un grande scrittore, protagonista della vita culturale e civile d'Italia.
Cerami è stato un caro e grande amico. Ha partecipato alle nostre iniziative fin dalla nostra fondazione. Ricevette la Targa Volponi alla carriera nel 2010” dichiara Davide Ferrari, direttore artistico della rassegna, che rende noti i premiati 2013.
Sono: Vasco Bendini, nato a Bologna, pittore fra i maggiori nel panorama artistico nazionale ed europeo dal dopoguerra ad oggi e poeta, protagonista di più edizioni della Biennale di Venezia, legato da intensa amicizia e collaborazione artistica a Francesco Arcangeli, e Pier Achille “Pirro” Cuniberti, bolognese, straordinario disegnatore, illustratore e pittore di raffinata e originalissima sensibilità, autore, tra l'altro del logo di “Bologna2000, città europea della cultura”.

Gli incontri con i due “maestri” si svolgeranno alla Festa dell'Unità, al Parco Nord, Domenica 1 Settembre, alle ore 18 (Bendini) e Domenica 22 Settembre alle ore 21 (Cuniberti). Ad entrambi gli incontri prenderà parte Eugenio Riccomini, e con lui Renato Barilli e Milena Naldi, per Bendini,  Graziano Campanini, Mauro Felicori, Cesare Sughi e Pietro Zanelli per Cuniberti.



La "Targa Volponi" è divenuta, negli anni, uno dei più significativi riconoscimenti culturali promossi nella città di Bologna, con una proiezione nazionale ed internazionale.
Si rivolge a personalità di tutte le arti, con una peculiare attenzione a figure che uniscano una indiscussa altissima qualità alll'impegno civile.


Albo d'oro

1997 Alda Merini
1998 Francesco Leonetti
2000 Dacia Maraini
2001 Guido Guglielmi
2002 Alberto Asor Rosa, Carlo Lucarelli
2003 Laura Betti [Targa Simenon ad Andrea Camilleri]
2004 Luis Sepulveda
2005 Giuseppe Bertolucci [Premio Oliviero Parma, con Asppi 2005 a Claudio Lolli]
2006 Piera Degli Esposti [Premio Oliviero Parma, con Asppi 2006 a Folco Portinari]
2007 Mario Monicelli
2008 Arnoldo Foà
2009 Enzo Jannacci, Melania Mazzucco [Targa speciale a Eugenio Riccomini]
2010 Vincenzo Cerami, Edith Bruck
2011 Ezio Raimondi, Marco Bellocchio, Liliana Cavani
2012 Andrea Emiliani, Gualtiero Bertelli, Giovanna Marini

Vasco Bendini, da Wikipedia

Nato a Bologna nel 1922, frequenta negli anni quaranta l'Accademia di Belle Arti di Bologna seguendo i corsi di Giorgio Morandi e Virgilio Guidi. La prima esposizione è del 1949 alla Galleria Bergamini di Milano; alla prima personale nel 1953 alla Galleria La Torre di Firenze, presentata da Francesco Arcangeli, espone una serie di tempere su carta vicine alla gestualità di Wols. Nel 1954-1955 indaga le autonome possibilità di espressione della materia producendo nuovi lavori che risentono dell'influenza diJean Fautrier e si avvicina per un certo tempo all'informale padano dell'ultimo naturalismo di Arcangeli. I riconoscimenti e gli apprezzamenti della critica nazionale si manifestano in questi anni. Nel 1956 è presente ad una collettiva alla Galleria del Milione di Milano e l'anno successivo sempre ad una collettiva all' Attico di Roma, dove continuerà ad esporre anche in seguito. È del 1956 la prima partecipazione alla XXVIII Biennale di Venezia, vi ritornerà, con sale personali, nel 1964 e nel 1972. Dal 1963 si stabilisce a Roma dove resterà – collaborando con le gallerie romane L'Attico e Break Club - fino al 1999, per poi stabilirsi a Parma. Dalla metà degli anni sessanta attraversa fasi Neo Dada, poveriste e concettuali, fino alla performance presentata nel 1969 al Museo civico di Bologna; dalla metà del decennio successivo torna alla pittura rarefatta e liquida del periodo informale.
Nel 1968 si tiene la sua prima antologica all'InArch, Palazzo Taverna, Roma e cinque anni dopo gli viene dedicata una sala personale alla X Quadriennale Nazionale d'Arte di Roma. In questi anni allestisce due antologiche all'Istituto di storia dell'arte dell'Università degli Studi di Parma (Calvesi) e alla Sala comunale di Alessandria (Vescovo). Partecipa a numerose mostre collettive tra cui si ricordano, per gli anni Settanta, Ottanta e Novanta: Arte in Italia 1960 – 1977, Galleria civica d'arte moderna, Torino, 1977; L'Informale in Italia, Galleria d'arte moderna, Bologna, 1983; Kunstmuseum, Lucerna, 1987; Pittura e Realtà, Palazzo dei Diamanti, Ferrara, 1993; Trasparenze dell'arte italiana sulla via della carta, Pechino, 1993. Nel 1994 viene acquisita dalla FAO, Roma, l'opera di grandi dimensioni Il ciclo della natura, esposta permanentemente nel padiglione A della sede centrale.
Nel 1997 pubblica Parole trovate (Edizioni Aspasia, San Giovanni in Persiceto, Bologna), una raccolta di aforismi e riflessioni. Nel 2000 è tra gli artisti scelti per la mostra Novecento, arte e storia in Italia, Scuderie Papali al Quirinale, Roma (Calvesi). Nel 2003 partecipa all'esposizione La pittura degli anni Cinquanta in Italia alla Galleria d'arte moderna di Torino. Nello stesso anno si inaugurano un'antologica alla Civica galleria d'arte contemporanea di Lissone , in occasione del conferimento del Premio Lissone alla carriera, e una personale al Museo Bocchi, Palazzo Sanvitale, Parma, a cura di Ivo Iori e con un saggio di Giampiero Moretti. In questa occasione viene pubblicato il volume Vasco Bendini. Lettera con accordi, edito da MUP, Parma, in collaborazione con la Facoltà di Architettura dell'Università di Parma.
Nel 2010 presenta opere storiche rispettivamente al Palazzo del Governatore di Parma (Nove100, Quintavalle, Bianchino) e alla Rotonda di Via Besana di Milano (Il grande gioco, Corà). In estate riceve il Premio alla Carriera Marina di Ravenna, insieme a Georges Mathieu e Arnul Rainer Nel novembre dello stesso anno esce il libro di Ezio Raimondi, La stagione di un recensore con un collage in copertina e con sue tavole a colori, ancora in collaborazione con la Facoltà di Architettura dell'Università degli Studi di Parma.
Nell'estate del 2011 Gabriele Simongini gli dedica un omaggio all'interno della LXI Rassegna Internazionale d'Arte/Premio G.B. Salvi, Sassoferrato (Ancona), mentre in novembre Renato Barilli lo invita a partecipare con una sua opera alla mostra Leonardo, il Genio, il Mito- il Mito di Leonardo nell'arte contemporanea, alla Reggia di Venaria di Torino. Vive e lavora tra Parma e Roma.

Vasco Bendini, da Enciclopedia Treccani
di Rosalba Zuccaro
BENDINI, Vasco
Pittore, nato a Bologna il 27 febbraio 1922. Nel 1940 si iscrive alla facoltà di Architettura di Firenze che presto abbandona per frequentare l'Accademia delle Belle Arti di Bologna, sotto la guida di V. Guidi e G. Morandi. Alla prima personale nel 1949 presso la Galleria Bergamini di Milano, presentata da Guidi, succede nel 1953 la mostra alla Galleria La Torre di Firenze introdotta in catalogo da F. Arcangeli, con cui instaura un intenso sodalizio culturale.
In una condizione solitaria di vita e di ricerca (nel 1973 si trasferisce a Roma) rilevante è la sua attività espositiva: alle personali si affiancano le partecipazioni a importanti rassegne (Biennale di Venezia, 1956, 1964, 1972; Quadriennale di Roma, 1959, 1965, 1973, 1986; Biennale di San Paolo del Brasile, 1961; L'Informale in Italia fino al 1957, Palazzo del Museo, Livorno, 1963; Arte in Italia 1960-1977, Galleria Civica d'Arte Moderna, Torino, 1977; Linee della ricerca artistica in Italia, 1960-1980, Palazzo delle Esposizioni, Roma, 1981; L'Informale in Italia, Kunstmuseum, Lucerna, 1987; L'astratto vissuto e i suoi maestri italiani, Francavilla al Mare, 1988). Tra le varie antologiche si segnalano le più recenti alla Casa del Mantegna, Mantova, 1984; al Padiglione d'Arte Contemporanea, Milano, 1989; al Palazzo Forti, Verona, 1989-90.
Sull'iniziale formazione nell'ambito bolognese si innesta una congeniale esperienza delle poetiche del gesto e della materia americane ed europee (soprattutto Wols e J. Fautrier). Protagonista originale, e in significativo anticipo, dell'Informale italiano, B., superando gradualmente dai primi anni Cinquanta le suggestioni di un estremo naturalismo, arriva a formulare un segno ampio, spazioso che, dilavato nelle tempere su carta, si raggrumerà in densi impasti cromatici nei dipinti a olio. La sostenuta articolazione di gesto-materiacolore, con una severa componente esistenziale, concretizza un pensiero e un sentire interiore in opere di alta qualità pittorica.
Una riflessione sul proprio lavoro, iniziata nei primi anni Sessanta, nell'urgenza di nuove immagini, matura alla metà del decennio nelle serie Sentimento come storia e Senso operante. Con un radicale cambiamento di mezzi ma con interna coerenza, B., elaborando elementi della cultura neodada e invadendo lo spazio reale con installazioni e azioni, diviene l'antesignano di ricerche confluite nella cosiddetta arte povera. Dopo una sorta di sospensione del giudizio nella presentazione di altre possibilità immaginative e dopo l'isolamento straniante dell'oggetto d'uso, espressivamente segnato nella serie Oggetto come storia, il suo percorso approda di nuovo negli anni Settanta alla pittura con un più largo dispiegarsi delle componenti cromatico-gestuali fino all'evocazione di miti cosmogonici nel Tempo come creazione (1988).
Bibl.: A. Emiliani, V. Bendini, Bologna 1960; F. Arcangeli, M. Calvesi, V. Bendini, Galleria L'Attico, Roma 1963; M. Calvesi, Tabù e trasgressione (disegni), Bologna 1968; Id., V. Bendini (1959-1978), Napoli 1978; E. Villa, V. Bendini, Galleria L'Attico, Roma 1980; P. Fossati, Joie de vivre (disegni), Bologna 1986; AA. VV., Venti disegni erotici (1956-1984), a cura di M. Valentini, Mantova 1986; G. Bilotta, Bendini, disegni 1950-1984, Napoli 1987; V. Apuleo, P. Restany, V. Bendini, Galleria Break Club, Roma 1988; F. D'Amico, V. Bendini, opere su carta 1950-56, 1980-88, Padiglione d'Arte Contemporanea, Milano 1989; V. Bendini, a cura di G. Cortenova, Palazzo Forti, Verona 1989.


Pirro Cuniberti, da Wikipedia

Nato a Padulle capoluogo di Sala Bolognese nel 1923, fu allievo di Giorgio Morandi e di Giovanni Romagnoli all’Accademia di Belle Arti di Bologna, si diplomò nel 1948 e nello stesso anno scopre alla Biennale di Venezia l’opera di Paul Klee da allora riferimento per la sua concezione della forma come infinita genesi creativa.
La pratica costante del disegno è il filo conduttore delle opere su carta in cui Cuniberti offre al lettore una varietà di modi e di soluzioni espressive che attraversano la superficie del foglio sviluppando sottili vibrazioni, tracce e tensioni fissate nell’attimo della loro apparizione.
Artista tra i più originali nell’ambito di una “linea fantastica” dell’arte italiana del secondo ‘900, Cuniberti affronta con la medesima intensità i temi del paesaggio, della natura morta e della figura inventando volta per volta tratti limpidi e misure geometriche, luminosità silenziose e leggere ombre del colore, segni inquieti ed equilibri armonici della composizione.
Si tratta di elementi grafici e di umori cromatici che dialogano tra loro come alfabeti immaginari, forme ipotetiche sospese sul crinale dell’immaginazione, mappe della memoria, storie di segni imprevisti che l’artista inventa senza un ordine logico.
Negli ultimi dieci anni, il lavoro di Cuniberti ha riservato ancora molteplici sorprese, soprattutto perché ha saputo fare i conti con l’archivio di immagini del passato, lasciando emergere gli umori delle stagioni precedenti all’interno di nuove apparizioni, senza mai perdere il contatto con la forza allusiva del suo inconfondibile stile.

Info:
T. 328 4994380